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La repressione del pensiero ai tempi di Facebook

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Roma, 10 set – Eppure io li ricordo. Li ricordo con le loro matite e con la scritta orgogliosa “Je Suis Charlie”. Citavano con voce squillante una frase attribuita a Voltaire, che pure mai la scrisse: “Non condivido ciò che dici, ma lotterò fino alla morte per il tuo diritto di dirlo”. Ci vuole molta ironia per capire la storia, diceva Brecht. Perché la storia è essa stessa, a suo modo, spietatamente ironica. E, così, chi ieri sosteneva la libertà di pensiero si trova oggi in prima fila ad approvare quelli che la reprimono. Ovviamente, l’antifascismo permanente delle brigate fucsia è la solita, logora cornice di legittimazione del nuovo squadrismo democratico del totalitarismo glamour del libero mercato: in nome della lotta al fascismo, ci si ritiene oggi legittimati ad assumere atteggiamenti democraticamente violenti e repressivi.

Il paradosso della tolleranza

Magari in nome del “paradosso di Popper”: con l’intollerante non si può essere tolleranti… in base a questo astuto teorema, com’è evidente, la strada è spianata per squalificare chiunque pensi altrimenti: lo si accusa di non essere tollerante e, dunque, lo si può escludere in nome della lotta all’intolleranza. Et voilà, il giuoco è fatto. Si delegittima come fascista, omofobo, stalinista, rossobruno e con le altre molteplici categorie della neolingua liberista chiunque non sia allineato al Vangelo del libero mercato, del liberalismo politico, del liberismo economico e del libertarismo dei costumi: e, per questa via, in nome della lotta all’intolleranza, lo si esclude. Democraticamente. Oltre al danno, la beffa.

Ammessi solo i liberali

È il momento di dirlo apertamente e senza ambagi: il sistema globocratico ha una sua specifica struttura totalitaria, ché esclude chiunque non sia liberale. Come se, appunto, fosse obbligatorio esserlo. L’obiettivo? Chiarissimo. Avere contrapposizioni, sì, tra liberali di destra, liberali di centro e liberali di sinistra: quale che sia la parte vincente, vince il partito unico liberale, liberista, libertario. Mi rivolgo, placidamente, alla schiera degli stolti che in queste ore stanno giubilando per la chiusura dei profili sulle reti sociali di gruppi, partiti, militari e financo liberi pensatori (un nome su tutti: Adriano Scianca): siete davvero così sciocchi da non capire che i prossimi a subire la democratica repressione potreste essere voi? Non riuscite davvero a capire che si tratta di un precedente pericolosissimo?

Repressione global

Un precedente che apre la strada: e la strada è, chiaramente, quella dell’ostracizzazione di chiunque non giuri fedeltà al globalcapitalismo e al suo pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto. Non mi stupisco che piattaforme multinazionali, private e globaliste operino in tal senso: è la prova di quel che già sappiamo, ossia del fatto che la classe dominante, quando perde il consenso, deve esercitare il dominio mediante la violenza e la repressione. Mi stupisco, invece, dei tanti stolti che non capiscono la gravità della situazione. Chiudo, allora, variando una nota poesia del già citato Brecht. Sul muro digitale v’era scritto “viva la chiusura del profilo Facebook di CasaPound”. A chi l’ha scritto è già stato chiuso, a propria volta, il profilo Facebook.

Diego Fusaro

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plaiblack 11 Settembre 2019 - 3:24

lo ripeto facebook e’ una menzogna su cui campano in tanti,ma c’e’ dell’altro da fare che fasciarsi la testa.cazzo il Golem e’ questo,e non e’ ancora finita,confonderanno il vero col non vero ecc ecc.stare in piazza con salvini che poi da vespa criminalizza l’erba,e lotta per la sicurezza di israele,e non dice una parola sulla siria,e tifa bolsonaro.forse ci vuole un leader con un idea del mondo ampia e slegata dai potentati che governano anche la lega.qui non bisogna essere sdoganati da nessuno,ci vuole unita’ d’azione culturale e non da stadio.quando storace divenne presidente della regione lazio la prima cosa che fece organizzo una mostra retrospettiva sul dadaismo in italia,rappresentato dalle opere di j.evola.

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block 20 Settembre 2019 - 7:54

adesso dico la mia : innegabile quanto detto sulla democratca censura, evidente di volere zittire tutti quelli che sono in opposizione al loro democratico sistema . Fanno tutto semplicemente quello che ogni regime deve fare per la propria sopravvivevza. L’assurdo è quando affermano que LORO SONO NEL VERO e che è quella l’unica verità. Nel NOSTRO MONDO useremo lo stesso metodo ma con fini propri alla costruzione della nostra società… la ragione è al potere….

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