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Rimini, imprenditore suicida: la sua azienda era a un passo dal fallimento

by La Redazione
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Imprenditore suicida Rimini

Roma, 12 mag – Imprenditore suicida a Rimini, messo ai margini dalla situazione di crisi della sua azienda, come riporta Tgcom24.

Claudio Fiori, l’imprenditore suicida

Si chiama Claurio Fiori (60 anni) l’imprenditore suicida di Sant’Andrea in Casale, in provincia di Rimini. L’uomo era titolare della Sce elettronica, un’azienda specializzata nella produzione di quadri elettrici. Il motivo del folle gesto ancora non è certificato, ma è molto probabile che l’imminente chiusura della sua società abbia giocato un ruolo piuttosto rilevante. Fiori ha bevuto dell’acido muriatico ma successivamente ha chiamato il 118. È stato trasportato d’urgenza all’ospedale Infermi di Rimini, ma ormai era troppo tardi: i tentativi dei medici non hanno potuto far nulla per salvarlo. Chi lo conosceva lo descrive come un lavoratore serio, molto attaccato alla sua attività. L’azienda era in forte crisi, e l’uomo aveva dovuto ricorrere alla Cassa Integrazione. I quindici dipendenti avevano sempre ricevuto lo stipendio. A maggio, Fiori aveva annunciato la volontà di chiudere la società.

I rilievi dei carabinieri

Giunti nella sede della Sce elettronica, i carabinieri hanno eseguito tutti i rilievi del caso, ma non hanno trovato alcuna lettera che potesse chiarire meglio l’accaduto. Ad oggi si ritiene che Fiori abbia bevuto dell’acido muriatico, prima di chiamare il 118 a causa di un ripensamento (circostanza che però, forse, lascia un minimo di dubbio). Secondo il vicesindaco di Montescudo-Monte Colombo Simone Tordi, Fiori “era un brav’uomo, una persona dedita al lavoro e alla famiglia. La morte di Claudio è una notizia terribile, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Mi stringo al dolore della famiglia in un momento così tragico”.

Alberto Celletti

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1 commento

fabio crociato 13 Maggio 2022 - 12:02

Quando qualcuno scriverà che le cosiddette certificazioni CE hanno ucciso l’ uomo onesto e attento operatore, favorendo un capitalismo produttivo-pro mercato degenerante, quindi in quantità finalizzata alla pesantemente penalizzazione della qualità ?!
Visto con i mie semplici occhi, semplici dati, semplici risultati… Ma con le prove provate in mano.

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