Roma, 28 dic – La stazione di Vigna Clara, a Roma, era stata costruita nientemeno che per i mondiali di calcio di Italia 90. Ovvero, trentadue anni fa. In tutto questo enorme lasso di tempo, è rimasta chiusa. Tgcom24 riporta una notizia che, quando si parla di strutture pubbliche, trasmette quel senso tragicomico a cui siamo abituati da anni.
“Vigna Clara”, stazione aperta dopo oltre 30 anni di nulla
Stazione costruita, Vigna Clara, in teoria in grado di funzionare, ma nella pratica chiusa per non dieci, non venti, ma addirittura più di trent’anni. Per la precisione, trentadue. Sul tragicomico, di solito, sguazza la satira. E nella fattispecie non potevano che sguazzare i “compari” di Striscia la Notizia, che subito realizzano un servizio su una delle storie più tristi e al contempo ridicole di cui possiamo testimoniare nella complicata attualità italiana. Qualcuno ora chiede di aumentare il numero di corse, ma come si suol dire: una cosa per volta. E soprattutto: “con calma”.
“C’è anche la biglietteria automatica”
Impossibile non rimanere interdetti di fronte alla comicità involontaria della questione. C’è “persino un albero di Natale”. L’inviato Jimmy Ghione esulta e, ovviamente, ci marcia. “C’è anche la biglietteria automatica!”, dice. Cercando l’assist da parte degli utenti. I quali ammettono di provare una certa soddisfazione: “Siamo felicissimi”. Vigna Clara, del resto, apre dopo decenni di proteste da parte dei cittadini della zona. Un comitato presieduto da Cristina Tabarrini era attivo da tempo immemore, per chiedere la riapertura della stazione, il cui collegamento tra la Cintura Nord e lo Stadio Olimpico era stato realizzato in occasione dei mondiali di calcio italiani, per poi essere soppresso poco dopo la fine della manifestazione, nell’ottobre del 1990. Tra inchieste sulle presunte irregolarità e altri ritardi, si era arrivati finalmente a una riattivazione teorica nel 2016. Solo oggi la struttura è finalmente operativa.
Alberto Celletti