Home » Ruggeri: "Ho dato un euro al venditore delle rose, ma non voleva spicci". E la rete sentenzia: "Razzista"

Ruggeri: "Ho dato un euro al venditore delle rose, ma non voleva spicci". E la rete sentenzia: "Razzista"

by Adolfo Spezzaferro
1 commento

Roma, 16 apr – Il pensiero unico dei buonisti dei social non perdona. Neanche l’ironia, che per essere apprezzata deve essere capita. Ma, si sa, l’esercito dei politicamente corretti online è ottuso. Stavolta a finire sotto accusa da parte della rete autorazzista di Twitter, che difende sempre lo straniero rispetto all’italiano, è Enrico Ruggeri. “A cena con mia figlia. Arriva il tipo delle rose, Adidas in tinta con la camicia. Insiste 3/4 minuti e dice che ha fame – scrive il cantante nel suo tweet – Cedo. Pago con 50+20+20+10 centesimi. ‘Non voglio spiccioli’ e se ne va. Gli chiedo scusa, non volevo che qualcuno mi desse del razzista“.
Ruggeri
Immediata la reazione di sdegno di Twitter, che non ha colto l’ironia, appunto. Ma anzi ha colto l’occasione per attaccare Ruggeri. “Ma perché un venditore ambulante deve per forza essere vestito di stracci? Ma che frase è? Del fascista magari no, ma del tirchio un po’ sì. Io se uno mi dice che ha fame do 5 euro e ho sicuramente meno soldi di lei, taccagno”, gli scrive tale Santi, al quale il cantante replica: “Taccagno non direi. A parte le mie iniziative personali delle quali non parlo sono a quasi 100 milioni di euro donati con la Nazionale Cantanti. Mi dica cosa fa lei, a parte il soldatino ben istruito“.
Lo stesso Santi ribatte (sfoggiando un’ortografia da brividi): “Nessuno voleva mettere in dubbio la sua storia e i suoi gesti di solidarietà, ho commentato solamente il suo twit. Un euro per una rosa mi era sembrato pochino.per vedere il livello a cui siamo arrivati guardi le risposte della gente che la difende e si faccia un idea“. E il cantante risponde: “Guardi lei le risposte di chi mi ha attaccato: violenza verbale, livore, offese personali. Mi sembrano umanamente e intellettualmente peggiori di chi ha capito lo spirito anche ironico del post. Facile star dietro a una tastiera, naturalmente“.
“Davvero si sta lamentando perché ha osato rifiutare un suo euro, che voleva dargli dopo minuti per non sembrare razzista (!), e perché l’abbigliamento non corrispondeva alla sua idea di povertà? Un pensiero mediocre e idiota, che alimenta odio e stereotipi di cui la rete è satura”, scrive un utente. “Bello spot per i razzisti. Complimenti Enrico!” si legge in un altro commento.
Inutile ribattere ai #sinistri, per loro sei razzista a prescindere“, si legge invece in un commento a favore del cantante. “Vedi Enrico, non ti è consentito neppure scrivere un Tweet che non sia allineato al pensiero unico“, ribadisce un altro utente.
Ma la verità, in questa vicenda in cui assistiamo alla solita reazione pavloviana dei “leoni da tastiera”, è quella messa in evidenza, con tutta l’ironia possibile, da Ruggeri: non fa notizia che migliaia di “sinistri” ignorano o cacciano il venditore di rose che si avventura nei locali à la page dove si cibano e si abbeverano i radical chic immigrazionisti. Fa notizia, piuttosto, il commento di un cantante non allineato. Ma la realtà dei fatti resta, come scrive in un tweet un altro sostenitore di Ruggeri: “Io mi son preso un vaffa per aver offerto un panino ad uno che chiedeva soldi per mangiare“. Insomma, puoi aiutare gli immigrati, ma solo rispettando le loro pretese. Altrimenti sei un razzista.
Adolfo Spezzaferro

You may also like

1 commento

Bob184 16 Luglio 2018 - 5:46

I agisco differente, non do, niente punto e basta. Con quale diritto vengono ad importunarmi e chiedere di comprare, sollecitare donazione, abusare del tentativo d’impietosire ? Se non sono contenti qui, tornino a casa loro.

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati