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Russia, spunta il McDonald’s “autarchico”: “Delizioso e basta”

by La Redazione
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McDonald's Russia Delizioso e basta

Roma, 13 giu – McDonald’s torna in Russia, ma è una copia “autarchica”, come riporta il Giornale. Qualcuno ha proposto di chiamarlo McVladimir, altri ancora McRussia, altri ancora fast food “sovranista”. Il sostituto della catena di fast food americani, dopo l’abbandono successivo allo scoppio della guerra in Ucraina, però, ha un nome e una proprietà diverse.

Il nuovo McDonald’s in Russia è “Delizioso e basta”

Fast food “sovranista”? Pare proprio di sì. Il nuovo McDonald’s in Russia non è McDonald’s ovviamente, visto che la catena ha chiuso i battenti dopo lo scoppio della guerra, terminando oltre trent’anni di presenza nel territorio post-sovietico, iniziati con l’inaugurazione del 31 gennaio 1990 in piazza Pushkin. McDonald’s in Russia con un nome e una dipendenza diverse, infatti, si chiama Vlousno i totchka ovvero “Delizioso e basta”, e viene inaugurato durante la festa nazionale del 12 giugno, ieri. Una data importante in quanto anniversario dell’indipendenza della Federazione, ottenuta leggermente prima del crollo dell’Urss, nella stessa data del 1990.

Tutto uguale, tranne i nomi e i marchi. Ma qualcuno protesta

Dunque riapre McDonald’s seppure in versione “sovranista”. Il logo del fast food “autarchico” è verde e arancione, il nome diverso, ma ciò che viene proposto è praticamente tutto il menu presente ormai “vecchi” Mac. Cambiano colori, grafica e marchi. In circa 65 ristoranti “riaperti” tra ieri e oggi. L’obiettivo però è di rialzare le saracinesche in tutti gli 850 locali che erano presenti sul suolo nazionale. Il nuovo proprietario è tale Aleksandr Govor, che li ha comprati tutti. L’uomo dichiara pomposamente: “Sono ambizioso e non ho intenzione solo di riaprire gli 850 ristoranti, ma di svilupparne di nuovi”

Il direttore Oleg Proyev si esprime così sul cambio dei prodotti: “Abbiamo dovuto rimuovere alcuni prodotti dal menu perché si riferiscono direttamente a McDonald’s, come McFlurry e Big Mac”. I prezzi? Un po’ più alti di prima, soprattutto a causa delle sanzioni. In realtà, la mossa permette alla società russa di salvaguardare i posti di lavoro – altrimenti a rischio – dopo la chiusura dei battenti del marchio americano. C’è però qualcuno che, isolato, protesta. Un ragazzo, fuori al locale a Mosca, ha esibito un cartello piuttosto esplicito: “Ridateci i Big Mac”. Sul nome c’è poco da fare. Ma sulla sostanza, pare proprio che sia la stessa.

Alberto Celletti

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