Roma, 29 novembre – Via libera della Commissione Lavoro della Camera all’emendamento di maggioranza che cancella la proposta delle opposizioni sul salario minimo. La proposta delle opposizioniΒ soppressaΒ eΒ rimpiazzataΒ con unaΒ delega al governoΒ che come minimo rinvia la questione diΒ almeno altri sei mesi.
Stop al salario minimo
La “resistenza” delΒ centrosinistraΒ in commissione Lavoro alla Camera Γ¨ durata poco: la maggioranza ha approvato lβemendamento cheΒ cancellaΒ la proposta unitaria delle minoranze (con fissazione a 9 euro lβora) e la sostituisce con una delega al governo da esercitareΒ entro sei mesi. Tra gli obiettivi del testo del centrodestra non cβΓ¨ una cifra minima da regolare per legge ma βgarantire lβattuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dallβarticolo 36 della Costituzioneβ. Ed ora le opposizioni sbandano. I gruppi di Pd, M5s e Verdi-Sinistra in particolare sono furibondi.Β ArturoΒ Scotto, capogruppo democratico in commissione, poco prima del voto ha annunciato che le opposizioni hanno abbandonato i lavori per protesta: βTutte le opposizioni hanno abbandonato i lavori. Hanno compresso i tempi parlamentari uccidendo cosΓ¬ il salario minimo con una delega al governo. Non ci rendiamo complici di questo scempio della democrazia parlamentareβ. A dare manforte al pianto del Pd Γ¨ arrivata anche la segretariaΒ Elly SchleinΒ che ha parlato dellββantipasto del premieratoβ e di βun giorno buio per la democraziaβ.
Il governo rilancia
La delega della maggioranza prevede lβadozione di una serie diΒ decreti legislativiΒ al fine di βgarantire lβattuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dallβarticolo 36 della Costituzioneβ. Si punta ora ad βassicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equiβ. Un obiettivo da raggiungere βrafforzando laΒ contrattazione collettivaβ e prendendo a riferimento i βtrattamenti economici complessivi minimi dei contratti collettivi nazionali maggiormente applicatiβ. La proposta del centrodestra prevede quello di βfavorire lo sviluppo progressivo della contrattazione di secondo livelloβ anche βper fare fronte alle diversificate necessitΓ correlate allβincremento del costo della vita e alle differenze dei costi su base territorialeβ. Un decisivo passo in avanti contro una malsana proposta.
Sergio Filacchioni