Parigi, 1 apr – Il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci è sparito nel nulla. Quello che è passato alla storia come il quadro più costoso del mondo (battuto all’asta per 450 milioni di dollari) non ha lasciato tracce dopo il passaggio da Parigi ad Abu Dhabi.
Il quadro più costoso del mondo
Venduto dalla casa d’asta Christie’s dopo una concitata contrattazione di 20 minuti, tenutasi telefonicamente, l’acquirente è rimasto anonimo ma è fu fisicamente consegnato a Dmitry Rybolovlev, un oligarca russo di 50 anni. Quello che getta già un’ombra “nefasta” sullo stato dell’opera di Da Vinci è che Rybolovlev è stato il protagonista di uno scandalo proprio relativo alla compravendita di oggetti d’arte: Yves Bouvier, mercante d’arte parigino, aveva truffato il russo su almeno 38 opere per un valore di un milione di dollari.
Il passaggio da Parigi agli Emirati
Manuel Rabaté, direttore del Louvre di Abu Dhabi, gettava altro fumo sulla faccenda, dichiarando : “Non è nostro, la decisione di esporlo non spetta a noi, ma al Dipartimento della Cultura e del turismo di Abu Dhabi”. Una bella lavata di mani, insomma.
Questa presa di posizione non ha fatto altro che alimentare dubbi sull’effettiva ubicazione del quadro attribuito al genio di Leonardo Da Vinci. Le ultime “voci di corridoio” prontamente raccolte dal New York Times – pare attraverso informatori proprio del Louvre di Abu Dhabi – sosterrebbero una tesi sconcertante: ovvero che il museo degli Emirati non abbia la più pallida idea di dove sia il capolavoro di Leonardo. La triste conferma di queste voci è arrivata anche dal Louvre di Parigi, che seccamente replica, in soldoni, che “non è in grado di localizzare il Salvator mundi“.
Il principe saudita Bader bin Abdullah bin Mohammed bin Farhan al-Saud è stato indicato come l’acquirente del quadro rappresentante il Cristo benedicente di Leonardo Da Vinci. Lo stesso Farhan al-Saud è ora il primo ministro della Cultura nella storia saudita.
Ilaria Paoletti