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Salvini, il video delle mutande e la Terza guerra mondiale: forse è il caso di finirla con il trash

by Cristina Gauri
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salvini mutande

Roma, 8 gen – L’Iran lancia la sua offensiva agli Stati Uniti colpendo per rappresaglia due basi militari Usa: il bilancio complessivo è di 80 vittime, il mondo sta con il fiato sospeso, volano le quotazioni del petrolio e dell’oro. Nel 2019, per la prima volta negli ultimi decenni, è saltato il tradizionale appuntamento con il cinepanettone: deve essere per questo motivo che, nonostante il mondo sia sull’orlo del baratro con minacciosi venti di guerra che spirano sul Medio Oriente, Matteo Salvini ha pensato bene di colmare quella lacuna intensificando i siparietti trash sui suoi social: lo spillatore di birre, lo gnocco fritto, il giro al mercato comunale corredato da selfie con i salami, e ultima in ordine temporale di apparizione, la comparsata al negozio di mutande.

Lo zenit del trash

Un video che, se vogliamo, ha rappresentato lo zenit della narrazione trash salviniana dell’ultimo periodo. Una forma di comunicazione che annacqua il racconto politico dell’ex vicepremier, nel consueto flusso di apparente “vita vissuta in modo semplice, genuino”; che fa capolino qua e là tra i post della campagna elettorale per le Regionali in Emilia; e, soprattutto, sta già contribuendo a rendere sbiadito il ricordo dei due scivoloni in merito alle sue prese di posizione fallaciane sulla politica estera, che gli sono costate aspre critiche anche da parte del suo elettorato. Salvini, dopo quella breve digressione sull’Iran, è tornato infatti a sferzare con il super trash, tra birra, salami, mutande e lodi a Rita Pavone: quello che sa fare meglio. Del resto, la maggior parte delle volte in cui Salvini prende posizioni su questioni di ordine internazionale, fa una figuraccia: si pensi solo a quando definì Hezbollah un “movimento di terrorismo islamico”.

Elementi di distrazione

Per cui quando il leader del Carroccio commette un passo falso mediaticamente, – come nel caso dell’endorsement a Trump per l’assassinio di Soleimani – cosa c’è di meglio che utilizzare l’enorme traffico generato da sostenitori e critici e ripolarizzarlo, orientarlo di nuovo favorevolmente verso la consueta narrazione salviniana? Per farlo serve però un elemento di “raffreddamento”, che operi una sorta di decantazione nei confronti degli animi esacerbati dal post sulla politica internazionale. Meglio ancora: un elemento di distrazione. E quale “migliore” elemento, se non il trash normaloide che l’ex ministro dell’Interno distribuisce come pane agli elettori affamati di “uomo del popolo”? “Sì, forse ho fatto un cazzata parlando dell’Iran, però guardate come sono simpatico mentre acquisto le mutande da Tezenis. E ora, gnocco fritto per tutti!”. Il problema è che, per chi si professa come aspirante capo del prossimo governo, non si possono sempre nascondere i propri limiti buttandola in caciara con i cotechini e i selfie con le “sciure” di paese. Siamo sull’orlo di una guerra su scala mondiale e da chi vorrebbe prendere in mano le redini del Paese, dichiarando che “sta studiando da primo ministro” ci si aspetterebbe un velo in più di contegno e di lungimiranza.

Cristina Gauri

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6 comments

Dino Rossi 8 Gennaio 2020 - 5:51

…certo Salvini è un cafone, guai a fare umorismo o essere genuini, essere poi trash figuriamoci, manco per finta. Quanto al “partito di dio” detto Hezbollah sono noti per essere educando svizzere amanti di escursioni rapimenti ed omicidi in varie parti del M.O..
Potete continuare ad infamare la Fallaci quanto volete, non vi può rispondere essendo notoriamente morta. Credo che prima di parlare di certe persone sarebbe bene adottare un cicino di umiltà. Quanto alla presa di posizione di Salvini sull’eliminazione di Soleimani, ho già detto ciò che penso. Se devo essere servo, preferisco il padrone meno peggio. Ma certe volte sfugge il senso della realtà, o pensate che questa Italia con questo governo e questi inetti conti qualcosa?

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blackwater 8 Gennaio 2020 - 5:52

un pò è vero,ma è proprio con queste “trashate” che salvini conduce il gioco da primattore,catturando tutto quella sorta di complesso di superiorità della sinistra che non può che abboccare “sbarellando” a provocazioni come queste.

poi…
quando l’ultimo refente della sinistra,adorato dai giornalisti “pelosi” sarebbe tal Mattia Santori (quello delle sardine,con il cerchiello in testa per intenderci) che ad una domandina facile facile sul MES ha preferito glissare non sapendo nemmeno da lontano cosa fosse…

meglio davvero i mutandoni di salvini;almeno sono senza cerchiello.

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Jos 8 Gennaio 2020 - 7:04

…. “cotechino”, massimo che può studiare sono la misura delle sue mutande.. purtroppo ha i suoi limiti culturali ed è troppo legato alle sue convenienze..

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Emergency su attacco Iraq: «La guerra rifiuta qualsiasi regola» – Servizio di informazione 9 Gennaio 2020 - 12:06

[…] Salvini, il video delle mutande e la Terza guerra mondiale: forse è il … […]

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Maurizio 9 Gennaio 2020 - 6:46

Qualcosa è andato storto con l’interpretazione degli ultimi avvenimenti? Trump ha fatto un favore all’ Iran eliminando un terrorista. Non ci sarà nessuna terza guerra mondiale. Salvini sarà il politico europeo più importante. Purtroppo FdI ha una politica troppo simile a quella di Berlusconi. Chi vogliamo sostenere allora, mica i sovranisti di sinistra di Vox per caso?

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Luca 16 Gennaio 2020 - 9:26

Le mie considerazioni sono rivolte esclusivamente all’articolo e non a Salvini:
ipotizzare come possibile una terza guerra mondiale, per uno dei tanti crimini commessi dagli USA fuori dai propri confini, solo per dare maggior contrasto con la banalità del fare i selfie in un negozio di abbigliamento, anche qui denominato “negozio di mutande”, come se esistessero negozi di sole mutande, significa non conoscere la deontologia, non avere dignità e dichiarare quasi esplicitamente di essere un dilettante della scrittura che non riesce a tenere un’opinione per se stesso.
Non abbiamo mai avuto bisogno, e meno che mai oggi, di persone non professionali.
Ilprimatonazionale, l’ennesimo pseudo giornale online finito nella lista dei “non mostrarmi le notizie da” proposta da Google. E Cristina Gauri finita nella lista delle non professioniste.

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