Roma, 19 feb – Eccola, la coerenza di Matteo Salvini. In un’intervista al Quotidiano Nazionale, il leader della Lega ha dichiarato che è pronto ad accettare Mario Draghi o Antonio Tajani come premier. “Io rispetto i patti – ha spiegato Salvini -. Se Forza Italia prende un voto più di noi, sceglie il presidente del Consiglio. E purché accetti il programma che abbiamo firmato tutti, non ci sono veti”, ha aggiunto. E a chi gli fa i nomi di Antonio Tajani o Mario Draghi, replica: “Se sceglie Forza Italia, sceglie Forza Italia”.
In un’altra intervista, ad Askanews, il leader del Carroccio aveva dichiarato che non avrebbe sostenuto “nomi di eventuali premier indicati da Berlusconi che sono stati quanto meno ambigui nei confronti della politica italiana e nel rapporto fra Italia ed Europa”, aggiungendo che alcuni nomi che sono circolati “sicuramente non sarebbero graditi”
Due giorni fa lo stesso Salvini aveva annunciato che il premier sarebbe stato lui e a chi gli faceva notare che nei sondaggi il suo nome non fosse al primo posto rispondeva: “Il sondaggio vero c’è il 4 marzo, nessun sondaggio dava Trump presidente degli Stati uniti. Io, in piccolo, ho l’ambizione di governare sessanta milioni di italiani. C’è nell’accordo che chi prende un voto in più governa”.
Ora la svolta, o meglio la giravolta, in cui afferma che è disposto ad accettare anche il premier designato da Berlusconi qualora quest’ultimo prendesse più voti. E l’apertura non è verso due nomi qualsiasi, ma verso due personaggi nei confronti dei quali Salvini mai ha fatto mistero di vedere come il fumo negli occhi. Uno, il presidente della BCE, era stato definito dal leader del Carroccio come il nuovo “Mario Monti”, cioè una sciagura per l’Italia. L’altro è il presidente del Parlamento Europeo, quell’entità che la Lega fino a poco tempo fa considerava come il male assoluto. Ora sembra che le posizioni si siano ammorbidite, e l’uscita dall’euro non è più una priorità per Salvini. L’apertura a Tajani lo dimostra, così come dimostra il grado di affidabilità della Lega.
Anna Pedri
Il "sovranismo" di Salvini finisce in burla: "Draghi o Tajani premier? Nessun veto"
177
2 comments
Delle dichiarazioni di Salvini si potrebbe anche dare una lettura diversa e cioè un richiamo ai patti di coalizione nel tentativo di riaffermare che se vince la Lega Berlusconi dovrà accettare Salvini come questi sarà disposto ad accettare Tajani e compagnia bella. Però dicendo questo evidenzia la fragilità della coalizione, non ci vedo Berlusconi accodarsi ad una Lega anche se vincitrice.
….ma perché? C’è qualcuno che gli crede?? In tal caso, passo vendergli un magnifico lotto situato su Giove…..