Sassari, 30 lug – É successo ancora una volta, la settima in un anno: in Sardegna brucia un altro centro d’accoglienza. Questa notte ignoti si sono introdotti in una villa nella periferia di Sassari destinata ad ospitare diverse decine di immigrati: sfondata una finestra hanno appiccato il fuoco a mobili, suppellettili e ai materassi acquistati di recente dalla cooperativa che ha in gestione la struttura, e solo l’intervento dei pompieri ha impedito il propagarsi delle fiamme a tutto l’edificio.
Il centro d’accoglienza sarebbe dovuto entrare in funzione a breve, nonostante le proteste dei cittadini che hanno presidiato pacificamente l’entrata della villa nei giorni scorsi per impedirne l’utilizzo a tale scopo. Partite le indagine per risalire agli autori dell’attentato, ancora ignoti come per tutti i precedenti episodi registrati nell’isola.
Il copione è sempre lo stesso: i cittadini manifestano il proprio dissenso contro l’accoglienza di massa, istituzioni politiche e prefetture non li ascoltano, i centri d’accoglienza bruciano. L’incapacità di Pigliaru e compagni di gestire il fenomeno non fa sperare in un’interruzione di esso e la domanda sorge spontanea: quanti episodi simili dovranno ancora ripetersi prima che si arrivi ad uno stop dell’invasione in Sardegna?
Vittorio Susinno