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Scontro Giuli-Fornero: lui la chiama “lady spread”, Calenda gli urla: “Fascista!” (Video)

by Cristina Gauri
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Roma, 5 giu – Sono volati gli stracci ieri a Dimartedì (La7) tra l’europarlamentare Carlo Calenda, il giornalista Alessandro Giuli e l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.

Lady spread

Tutto ha inizio quando Giuli sostiene la flat tax voluta dalla Lega e attacca la Fornero, che manifesta forti dubbi sul cavallo di battaglia del Carroccio: “Io ricordo che quando governava lei con Monti eravate tutti simpaticissimi, non c’era nessun antipatico, ma se non c’era Mario Draghi a dire che qualunque cosa accadesse, sarebbe intervenuto lui col bazooka per far calare lo spread, l’Italia era già a gambe all’aria. Lady Spread è lei. La Fornero è Lady Spread!“. Scoppiano gli applausi per il giornalista – riconfermando che la Fornero rimane uno dei ministri più odiati della storia contemporanea italiana – che ripete l’appellativo: “Lady Spread, non ce lo dimentichiamo mai”. L’economista replica: “Lei non sa argomentare”. Il conduttore Giovanni Floris concede quindi la parola a Calenda: “Flat tax? Siamo alla decima trasmissione in cui parla di questo e non sappiamo ancora come sarà la flat tax. Caro Giuli, già questo la dice lunga sulla serietà del governo, perché è facile urlare a posteriori ‘Lady Spread’ alla signora che ha preso il provvedimento più impopolare della storia dell’Italia. Te lo dico con grande franchezza: hai fatto una grande cafonata. Lo dico al pubblico che prima ha applaudito con così grande verve. Noi ci siamo autoassolti perché per 30 anni abbiamo speso quello che non potevamo, abbiamo chiamato gente a prendersene la responsabilità”.

Calenda il gappista 

“Ma noi chi?”, chiede Giuli.
“Silenzio! Sto finendo”, si spazientisce Calenda, “stai zitto fascista!
A quel punto interviene Floris: “Calenda, ci penso io a farlo stare zitto. Ma non si possono usare questi metodi”. “Vuoi che ci vediamo a Piazzale Loreto? Calenda pensa di essere un gappista del ’45 che si permette di darmi del fascista così, alé. Due volte cafone Calenda”, incalza Giuli, “hai aspettato il momento giusto per fare il fenomeno”. Alla fine Calenda si scusa con Giuli e gli stringe la mano.

Cristina Gauri

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