Home » Selfie mortali, è strage di influencer. Perdere la vita per un pugno di like

Selfie mortali, è strage di influencer. Perdere la vita per un pugno di like

by Cristina Gauri
1 commento
selfie mortali

Roma, 28 ott — Morire per un selfie in una situazione estrema, per poter pubblicare «l’autoscatto perfetto» e arraffare qualche «like» in più: a partire dal 2008 sono 379 le persone morte — quasi tutti giovani e giovanissimi in cerca di gloria social — mentre si scattavano una foto con l’intenzione di postarla su piattaforme come Instagram o Facebook.

Morti per selfie, è una strage 

Lo rivela uno studio spagnolo della iO Foundation, di prossima pubblicazione sul Journal of Travel Medicine. Secondo la ricerca sono almeno 379 le morti accidentali, avvenute tra il gennaio del 2008 e il luglio del 2021, degli utenti social che tentavano di immortalarsi in ambienti estremi in ogni parte del mondo. Il picco delle morti da selfie — non se ne stupisce nessuno — è avvenuto nel 2021, con 31 decessi. Secondo la ricerca la maggior parte delle morti (216) è dovuta a cadute: seguono gli incidenti stradali, quelli ferroviari e gli annegamenti. Fanno da fanalino di coda i decessi dovuti ad un uso improprio di armi da fuoco (24), elettrocuzioni, e ad attacchi di animali selvatici (17).

L’India detiene il triste primato

Nel raccogliere i dati relativi alle «morti da selfie», i ricercatori si sono dati da fare raccogliendo tutte le notizie di cronaca che riportavano decessi da «fotografia estrema» a partire dal 2008, tralasciando le morti non riportati dai media. Quindi è probabile che la conta dei morti sia sottostimata. Dallo studio emerge che una vittima su tre si trovava in viaggio al momento del decesso. Nella classifica dei Paesi in cui si sono verificate la morti, l’India detiene il triste primato con 100 morti dal 2008. Seguono gli Stati Uniti (39) e la Russia (33). «I dati per l’India si spiegano in parte con il fatto che molte persone nel Paese si fanno selfie mentre si sporgono dal finestrino o dalla porta dei treni», specifica Cristina Juesas, una delle cofirmatarie dello studio. I più esposti al rischio di incidenti, fa sapere la ricercatrice, sono i giovani: l’età media delle vittime è infatti di 24,4 anni.

Cristina Gauri

You may also like

1 commento

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati