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Sky e Dazn, Antitrust indaga per pratiche commerciali scorrette e pubblicità ingannevole

by La Redazione
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Roma, 29 ago – L’Antitrust ha avviato due procedimenti istruttori per presunte pratiche commerciali scorrette e possibili violazioni dei diritti dei consumatori nei confronti di Sky Italia e Dazn, i due operatori che quest’anno si spartiscono i diritti televisivi del campionato di serie A. Nel dettaglio, Sky non avrebbe specificato debitamente la variazione della sua offerta, Dazn invece avrebbe diffuso pubblicità ingannevole. Con i due procedimenti, su segnalazione di singoli consumatori e di alcune associazioni, L’Autorità garante della concorrenza e del mercato verificherà se nelle offerte e nelle promozioni delle due piattaforme si riscontrino effettivamente dei principi di ingannevolezza e aggressività.
Nel mirino sono finite Perform Investment Limited e Perform Media Services, società cui fa capo la piattaforma di streaming Dazn che trasmette tre partite di serie A e tutta la serie B, perché Sky avrebbe pubblicizzato l’offerta del “pacchetto calcio” per la stagione 2018-2019 senza le adeguate informazioni sui limiti dell’offerta relativi alle fasce orarie, che potrebbero avere indotto i nuovi clienti ad assumere una decisione commerciale non consapevole.
Per quel che riguarda i clienti già abbonati al pacchetto calcio, la condotta di Sky – spiega l’Antitrust – potrebbe presentare “profili di aggressività” a causa di “un significativo ridimensionamento del pacchetto in relazione al numero delle partite trasmesse e in assenza dell’informativa sulla possibilità di recedere dal contratto senza penali, costi di disattivazione e senza la restituzione degli sconti fruiti”. In pratica, i clienti sarebbero stati indotti a rinnovare l’abbonamento nell’erroneo convincimento che l’offerta non fosse mutata. Sky potrebbe anche avere violato l’articolo 65 del Codice del consumo non avendo acquisito il consenso del consumatore rispetto alla nuova opzione del “pacchetto calcio”.
Per quanto riguarda Dazn, l’enfasi data allo slogan commerciale “quando vuoi, dove vuoi”, farebbe intendere al consumatore di poter utilizzare il servizio ovunque si trovi, omettendo le limitazioni tecniche. Ma non solo: i messaggi che indicano la possibilità di fruire di un “mese gratuito” di offerta del servizio “senza contratto” sono fuorvianti perché in realtà il consumatore stipula un contratto per il quale è previsto il rinnovo automatico, con conseguente esigenza di esercitare l’eventuale recesso per non rinnovarlo.
Ma non finisce qui, l’iscrizione per la fruizione gratuita del primo mese comporta l’addebito automatico dell’importo per i mesi successivi. Questo perché il consumatore, creando l’account, darebbe inconsapevolmente – qui sta la truffa – il proprio consenso all’abbonamento al servizio, dovendosi attivare per esercitare il recesso e quindi evitare gli addebiti automatici.

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2 comments

Raffo 29 Agosto 2018 - 10:26

Una vergogna,ti vogliono obbligare a prendere sky Q per vedere dzan oppure fare un altro abbonamento……..uno schifo legalizzato,per chi ha my sky nessuna possibilità di vedere le partite dzan……. ennesimo schifo………si sente puzza di bruciato sin da lontano……. auguri.

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giaancarlo prevosti 21 Dicembre 2018 - 6:55

A quando la pronuncia del tribunale per l denuncia della truffa della sky sull’offerta dazn fatta da altro consumo a tutela degli abbonati sky calcio che pagano la stessa cifra di abbonamento pur avendo tolto loro delle partite di serie a e b ????

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