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Smettetela di usare i contanti, inquinate l’ambiente: parola de “Il Sole 24 Ore”

by Stelio Fergola
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contanti inquinanti

Roma, 12 mar – Contanti inquinanti, già. L’ultima geniale trovata del pensiero unico dominante è declinata da un pezzo a dir poco grottesco pubblicato su il Sole 24 Ore, dal titolo che è già tutto un programma: «Inquinamento da contante»: in Italia 2,7 kg di CO2 per abitante generate dai pagamenti cash (al secondo posto in Europa dopo la Germania). Solita battuta facile, come tirare un rigore a porta vuota: no, non è una scenetta comica, ma un articolo che pretenderebbe pure di essere serio.

Ci mancavano solo i contanti “inquinanti”

“La sfida ambientale” è in testa al pezzo. Basterebbero davvero solo le parti sintetiche per definire il sedicente approfondimento. Basato su uno studio che, guarda un po’, richiama sempre ai classici amici: The European House. La quale si premura di generare una sottospecie di senso di colpa ambientale nei lettori europei, noncurante (come tutto l’ambientalismo continentale e occidentale) dei risultati pratici dell’inquinamento, che vedono l’Europa contare il due di picche rispetto all’Asia e al resto del mondo. Ma ciò nonostante, da mettere in riga assolutamente nella strada sacra dell’ambientalismo. Ora inventandosi il numero alla Pelè: i contanti inquinanti. Sì, perché secondo “lo studio” (citazione multipla, gli “studi” sono sempre molto fighi e ci fanno sembrare tutti più intelligenti), “i pagamenti cashless contribuiscono anche alla transizione ecologica: l’Italia si trova al secondo posto in Europa, dopo la Germania, per le emissioni totali di CO2 generate dai pagamenti in contante, con oltre 160,8 mila tonnellate di CO2, circa 2,7 kg per abitante, causate dei pagamenti in contanti”. Meno carta, meno inquinamento. Maddai. Sotto questo punto di vista ci sorge spontanea una domanda: quanto inquinamento produce la carta igienica? Potremmo pensare a un mondo radicalmente diverso. Più puzzolente forse, ma migliore.

Qualsiasi mezzo pur di raggiungere l’obiettivo

Già, ma qual è l’obiettivo? Risposta secca e semplice: rincretinire la gente. Renderla ancora più ignorante, più amorfa, ma soprattutto più controllabile. Solo così si spiega il ricorso all’idiozia perfino in testate che dovrebbero – almeno in teoria – godere di un certo prestigio, come appunto il Sole 24 Ore sopracitato. Ora l’obiettivo è la guerra al contante. O meglio, lo è da diversi anni. Come spingere la gente a collaborare? Demonizzandolo in ogni modo, tirando fuori perfino i “contanti inquinanti”. Un delirio calcolato, chiaramente. Di cui è futile andare perfino ad indagare i dettagli. Puntando sull’esistenza della carta si potrebbe generare un presunto “allarme inquinamento” su praticamente ogni ambito. Il punto è come vengono usati i numeri – nei casi in cui esistono, perché ne esistono anche di deliberatamente inventati – e quale declinazione gli si dà. Così si inventano leggende, in un mix strepitoso che mette insieme l’ambientalismo alla Greta con le volontà delle èlite di non far circolare le banconote ma solo i pagamenti digitali. Sarebbe geniale, se non fosse ridicolo. Dal canto nostro rispondiamo ricordando la nostra apologia del contante. Il resto, lo facciano i sedicenti “esperti”.

Stelio Fergola

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