Roma, 12 nov – Miss Olanda 2023, Rikkie Valerie Kollé, la prima donna transgender a conquistare il titolo, stessa storia in Portogallo con Marina Machete, prima vincitrice trans di Miss Portogallo. Da ricordare altresì quanto successo nel 2021 negli Stati Uniti con la prima donna trans, Kataluna Enriquez, 27 anni, a competere per il titolo di Miss Usa. La quale aveva dichiarato “Abbiamo fatto la storia”.
Quando le donne dell’anno sono trans
Una storia che continua ad essere scritta anche sulle immagini di copertina dedicate alle donne più glamour dell’anno. Infatti, come ormai sembra da tradizione, tra le donne dell’anno c’è proprio un trans. Si tratta di Geena Rocero, modella, autrice, attivista per i diritti dei transgender e produttrice cinematografica, nominata una delle Donne dell’anno 2023 da Glamour. Glamour Magazine, ogni anno, ricorda le donne che hanno portato dei cambiamenti rivoluzionari nel loro ambito lavorativo, puntando l’attenzione su di loro nella pubblicazione annuale ed evento sul tappeto rosso.
Tra le straordinarie donne premiate alla cerimonia di quest’anno troviamo l’attrice e attivista America Ferrera, l’attrice Millie Bobby Brown, l’artista hip-hop Mary J. Blige e Geena Rocero. Peccato che Rocero non sia una donna ma un trans. A dirlo non è il transfobico di turno ma proprio la stessa modella transgender. La donna trans, che era stata una modella di lingerie per 12 anni, nel 2014 aveva dichiarato di essere un uomo. La confessione era stata rilasciata, come scritto da Dagospia, a Glamour e al programma tv Ted Talks. “Mi hanno assegnato il sesso maschile basandosi sui genitali. Ora sono pronta a condividere il mio viaggio”, aveva dichiarato.
Secondo il Daily Mail, Rocero aveva scelto il silenzio per non compromettere la carriera. La donna trans, nata a Manila, nelle Filippine, non si è mai sentita né uomo né gay. L’attivista arcobaleno aveva frequentato una scuola cattolica, dovendo indossare una divisa da maschio, che aveva trasformato con un taglio più femminile, diventando così lo zimbello dei compagni. A San Francisco aveva cambiato identità, sottoponendosi all’operazione per il cambio sesso, iniziando così la carriera da modella, confessando alla fine la sua transessualità.
L’articolo Glamour di Rocero è stato scritto dalla collega scrittrice e sostenitrice trans Raquel Willis. Un articolo dove vengono riportati gli umili inizi della donna trans come reginetta di spettacoli nelle Filippine. Da lì, la prosecuzione della carriera di modella di grande successo durata quasi 2 decenni. Per di più Rocero, in difesa dei diritti della sua comunità, ha scritto un libro di memorie intitolato Horse Barbie, acclamato dalla critica e che continua a essere tra le voci principali a supporto dei diritti dei transgender.
“Mi sento come se avessi cosparso il mondo con il mio mondo, con il mio modo di pensare, con il mio magico senso delle cose”, aveva detto la modella trans a Willis riguardo al suo libro di memorie. Barbie Cavallo riporta la storia intima dell’attivista, inclusa la sua decisione di dichiararsi trans pubblicamente nel 2014. Ma la sostituzione delle donne nel mondo della moda non si ferma mica con Rocero!
I trans che sfilano come modelli di bellezza femminile (e non solo)
Infatti, questo mondo così transfobico fiocca di modelle trans come: April Ashley, Caroline Cossey, Lea T, Valentina Sampaio, Leyna Bloom, Teddy Quinlivan, Hunter Schafer, Andreaja Pejic, Hari Nef, Emira D’ Spain. Ormai considerate vere e proprie icone di bellezza in rosa, descritte come vere e proprie eroine “nonostante tutto e tutti”
Considerate “donne” audaci per la loro “ardua rivoluzione”. Per questo motivo sono viste come “donne” fiere e coraggiose ma soprattutto armate di una “bellezza interiore”, perché contro tutti i pregiudizi legati all’identità di genere per far trionfare l’inclusività e l’uguaglianza. Ma è davvero così?Sono le donne trans ad essere le vere eroine che lottano contro un sistema avverso o lo sono le donne, la cui pecca è quella di essere donne non asservite all’ideologia gender?
La risposta ai fatti. Parliamo della “strega” per eccellenza: la mamma di Harry Potter, J.K. Rowling, puntualmente minacciata, anche di morte, e bandita dagli eventi che riguardano la saga da lei stessa realizzata. Da ricordare altresì la nuotatrice Riley Gaines, colpita in faccia da un uomo vestito da donna e minacciata da una folla razzista.
La sua pecca? Essersi opposta alla partecipazione dei trans nelle gare sportive femminili. L’atleta si è ritrovata barricata in un’aula di un edificio nel campus della San Francisco State University con fuori dalla porta una folla violenta e razzista urlava minacce contro di me. “Aprite la porta, vogliamo Riley”, hanno urlato. “Perché state proteggendo una donna bianca?”, Donna bianca, poi se è etero scatta anche l’aggravante. Ebbene sì, che piaccia o meno, oggi le minoranze sono proprio le donne e le vere audaci sono le Rowling e le Gaines, perseguitate solo perché osano difendere l’essere donna.
Nemes Sicari