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Spagna, rimosse da Valle de los Caìdos le spoglie di José Antonio

by Michele Iozzino
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Josè Antonio

Roma, 24 apr – Nella mattinata di oggi la salma di José Antonio Primo de Rivera è stata esumata e trasferita dal mausoleo di Valle de los Caìdos. Ciò avviene a causa della Ley de Memoria Democrática, votata nel 2022 dal governo del socialista Pedro Sanchez, che con la scusa di fare i conti con il franchismo sta cancellando un pezzo di storia spagnola.

Chi era José Antonio Primo de Rivera, il fondatore della Falange

Non c’è nulla di casuale nella data scelta per il disseppellimento e la traslazione dei resti terreni di José Antonio Primo de Rivera. Oggi ricorrono, infatti, 120 anni dalla nascita. La salma sarà portata nel cimitero madrileno di San Isidro. Figlio del generale Miguel Primo de Rivera – il quale a sua volta occupa un posto di rilievo nella storia spagnola, avendo guidato il Paese dal 1923 al 1930 dopo un colpo di stato – José Antonio è stato giovanissimo uno dei principali interpreti del nazionalismo e del fascismo spagnoli. Nel 1933 fondò la Falange Española, che appena un anno dopo si unì con le Jons di Ramiro Ledesma Ramos. Pagò a caro prezzo la propria scelta di campo, venendo imprigionato dai repubblicani e fucilato ad Alicante nel 1936, quando aveva trentatré anni. La storia travagliata delle sue spoglie rappresenta forse quella della stessa Spagna. Il suo cadavere era passato per due diverse fosse comuni ad Alicante, per poi essere trasportato nel 1939 a San Lorenzo de El Escorial, città vicino a Madrid dove sono sepolti i reali di Spagna. Al completamento del complesso monumentale della Valle de los Caìdos, al cui interno furono seppelliti gli appartenenti a entrambe le parti della guerra civile, i suoi resti furono nuovamente spostati e sepolti sotto l’altare della basilica, dove Francisco Franco lo avrebbe raggiunto alla sua morte nel 1975.

La Ley de Memoria Democrática

La nuova traslazione dei resti di José Antonio Primo de Rivera avviene all’interno della Ley de Memoria Democrática, secondo cui il mausoleo di Valle de los Caìdos debba essere “ridefinito” come spazio di memoria storica “per rafforzare i valori costituzionali e democratici”, tanto da averne cambiato anche il nome in Valle de Cuelgamuros. Per il ministro spagnolo Felix Bolaño: “Nessuna persona o ideologia che evochi le dittature dovrebbe essere onorata o esaltata lì”. E ha aggiunto: “L’esumazione è un altro passo nella risignificazione del mausoleo, perché non sia meta di omaggi a persone o ideologie che esaltano la dittatura”. Al contrario, il presidente di Vox Santiago Abascal ha accusato il governo spagnolo di voler “profanare ancora una volta le tombe e dissotterrare l’odio”.

Michele Iozzino

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fabio crociato 25 Aprile 2023 - 1:59

Anche la democrazia può essere una dittatura, oltretutto subdola. Specie come quella attuale spagnola svuotata dal materialismo più estremo.

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