Roma, 2 lug – In campagna elettorale era sparito dai radar (perché nessuno lo voleva), ma ora torna in grande stile su tutta la stampa anti-salviniana e antinazionale. Stiamo parlando dello ius soli, ovviamente, e di tutta la retorica su meticciato, «nuovi italiani», società multiculturale (eufemismo per evitare il più appropriato «società multirazziale»), ecc. Una retorica che – forse a sinistra se lo sono scordato – è stata sonoramente bocciata dalla maggioranza degli italiani. Eppure, la sinistra continua imperterrita con il suo storytelling avariato. Basta vedere la «narrazione» entusiastica della medaglia d’oro conquistata nella staffetta 4×400 femminile ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona. Eccone un assaggio: «Giovani, vincenti e italianissime. La staffetta 4×400 “multiculturale” conquista i social» (Huffington Post); «La staffetta azzurra è virale, e l’Italia multirazziale vola» (Gazzetta dello Sport); «Sono loro la risposta italiana a Pontida. Quattro giovani atlete che sono il presente e il futuro di questo paese» (Repubblica).
Direttore d’orchestra dell’ennesima sviolinata autorazzista ed etnomasochista è stato, manco a dirlo, l’immarcescibile Roberto Saviano, che ora non perde occasione per attaccare Matteo Salvini a furia di post rancorosi e politicamente correttissimi. Così ha cinguettato Saviano per celebrare l’oro conquistato dalle quattro azzurre: «I loro sorrisi sono la risposta all’Italia razzista di Pontida. L’Italia multiculturale nata dal sogno repubblicano non verrà fermata». Di lì la foto delle quattro atlete è diventata virale, scatenando commenti assai contraddittori: c’è chi fa da cassa di risonanza a Saviano, ma anche chi fa notare in mondo ironico che «visto che 4 ragazze italiane di colore vincono la staffetta 4X400, non [è] adesso il caso di far entrare tutta l’Africa in Italia, così giusto per dominare le future olimpiadi?».
Ai #GiochidelMediterraneo oro italiano nella 4×400 grazie a Libania Grenot, Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo. I loro sorrisi sono la risposta all’Italia razzista di Pontida. L’Italia multiculturale nata dal sogno repubblicano non verrà fermata. pic.twitter.com/oNaNq8LKJN
— Roberto Saviano (@robertosaviano) 1 luglio 2018
Le componenti della staffetta rispondono ai nomi (effettivamente «italianissimi») di Maria Benedicta Chigbolu, Ayomide Folorunso, Raphaela Lukudo e Libania Grenot. Le prime due sono nigeriane, la terza viene dal Sudan e la quarta da Cuba. Le quattro atlete si prestano dunque abbastanza bene a uno spot immigrazionista e pro ius soli (anche se alcune non sono neanche nate in Italia). Un po’ come Mario Balotelli. Con la differenza che le ragazze della staffetta non si sono ancora fatte odiare da mezza Italia per comportamenti inqualificabili e, inoltre, qualcosa almeno l’hanno vinta. Ma il discorso sportivo, per gli strilloni di sinistra, è del tutto secondario. L’unico obiettivo, infatti, è quello di ridar fiato alle esauste trombe immigrazioniste. Il problema però è che lì, i progressisti, hanno già perso. E non saranno di certo quattro ragazze della staffetta a salvarli dalla loro sconfitta.
Elena Sempione
8 comments
La cosa positiva è notare che ai ricchi padroni fanatici dell’autodistruzione etnica a fini economici e sociali non sono rimaste molte frecce al loro arco. Tentare di sfruttare politicamente una “vittoria alla staffetta 4 x400” è abbastanza ridicolo e dimostra che sono alla frutta. Ma in fondo è anche un male perchè di questo passo sarebbero arrivati allo zero virgola…
[…] “La staffetta è risposta a Pontida”: ma la sinistra smetterà di… […]
Non basta una foto su un pezzo di carta, una maglia azzurra e una bandiera in mano per essere italiani…
Altrimenti posso far diventare italiana anche una scimmia…
tre almeno sono cresciute in Italia, due credo vi sono nate (la quarta, la maggiore, di Cuba, ha sposato un italiano) e qui hanno studiato e si sono allenate, quindi anche se non basta per diventare veramente italiane, comunque il loro successo è merito della scuola italiana come lo sono i successi di molti giovani stranieri che hanno studiato in Italia nei campi culturali,scientifici, (poi è cominciata la “fuga dei cervelli” e sono i nostri ad andare all’estero…)
Non basta una foto, una maglietta è una bandiera, bisogna essere anche un coglione
D’accordo con i commenti precedenti. Ma mi chiedo: se queste atlete avessero perso cosa si sarebbe detto? Che la multirazzialità penalizza? Certe argomentazioni o si fanno sempre o non si fanno mai. Chissà perché poi i media riportano ed esaltano solo certi eventi…
A mio parere, si possono pure fare Italiani x adozione, ma che non mi si venga a dire che questi sono alla stessa stregua degli Italiani che calpestano questo suolo da centinaia di generazioni…
Un giorno ognuno sarà valutato solo dal carattere, pezzi di m… saranno quello che sono ovunque siano nati.