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“Starbucks migliore bar di Prati”: l’imbarazzante propaganda di RomaToday

by Sergio Filacchioni
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RomaToday

Roma, 30 novembre – Una domanda per RomaToday: era davvero necessario fare una marchetta pubblicitaria a Starbucks? Per quanto anche avere finanziamenti esterni non sia peccato, lo spot che la testata romana online ha messo in piedi per la nota catena di caffetterie multinazionale sfiora i limiti del ridicolo.

RomaToday si cala le braghe

Sono note più o meno a tutti le difficoltà che Starbucks ha sempre trovato nella nostra penisola. Anche a RomaToday, che infatti nell’articolo in questione sottolinea come l’Italia non sia mai stata “un paese facile per questa catena di caffetterie, che a dispetto dell’evolvere delle mode non conosce cali di attenzione a livello globale”. La colpa, secondo l’acuto giornale, sarebbe una presunta spocchia “italica” rispetto al caffè. Una considerazione probabilmente vera, ma non esauriente: l’italiano – come il romano – sa farsi benissimo il proprio caffè in autonomia e possiede una cultura della colazione totalmente differente dall’anglosfera dal quale Starbucks ha preso origine. Questo è sempre stato il paese della moka: quattro componenti d’alluminio che permette a tutti di farsi il proprio caffè, in casa come al bar. Si tratta, del resto, di un prodotto di disegno industriale italiano famoso in tutto il mondo, presente nella collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York. Insomma – Alfonso Bialetti a parte – gli italiani non hanno bisogno di Starbucks se non per puro e semplice “oggetto di curiosità”, che ovviamente non basta a tenere aperte sedi a Milano o a Roma.

L’esperimento di Prati

L’articolo sembra suggerire quindi la volontà di Starbucks di “testarsi” in un quartiere, quello di Prati, che – lungi dall’essere “popolare” – è sicuramente più vissuto dai romani, al contrario del centro storico perennemente invaso dai turisti che non distinguono un piatto di pasta vero da un’accozzaglia di ingredienti senza senso. Quel che si spinge a suggerire RomaToday però è ben altro: il futuro radioso di Starbucks nel quartiere Prati, dove a quanto pare diventerà presto il classico “baretto” sotto casa. Sul successo o meno della caffetteria a Prati non ci interessa disquisire, tanto sulla indecorosa propaganda di un giornale ad una multinazionale: “mettendo in relazione qualità del caffè, prezzi, ambiente, nonché qualità del cibo e qualità e gentilezza del servizio, il miglior bar di questa importante zona di Roma è… Starbucks!”. Certo, quando di fronte a piccoli commercianti strozzati da tasse e prezzi in rialzo si mette una multinazionale si rischia che i primi possano perdere il confronto. Diteci pure che offrono due ore di connessione; diteci pure che è un ambiente asettico: ma non ci venite a dire che il caffè è più buono.

Sergio Filacchioni

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