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Terremoto, gli Alpini denunciano: “Bloccati da burocrazia 2 milioni di aiuti”

by La Redazione
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Roma, 12 apr – Ci sono 2 milioni di euro, destinati alle vittime del sisma nel centro Italia, bloccati dalla solita, assurda, burocrazia. E’ quanto denunciato dall’Associazione nazionale alpini (Ana), che ha raccolto questa ingente somma di denaro per la costruzione di centri polifunzionali necessari ai comuni di Accumuli e di Preci. Si tratta di progetti già pronti da due anni ma fermi e dunque rimasti soltanto sulla carta per cavilli burocratici e ricorsi vari. E’ quanto si apprende da un’inchiesta de La Stampa, che segnala la sacrosanta rabbia degli alpini.

Il progetto di Accumuli sarebbe stato bloccato in seguito a un parere negativo della Soprintendenza e del Ministero dei Beni culturali, mentre quello di Preci a causa del ricorso di un residente che evidentemente non lo gradiva. Il presidente dell’Ana, Sebastiano Favero, ha spiegato che “la correttezza delle modalità procedurali era stata garantita dal precedente commissario per il terremoto”. E si dice a dir poco sconcertato perché “si tratta di un investimento da un milione e 200 mila euro e non sono più disposto a tenere fermi i soldi, è una cosa inaccettabile”.

Un sistema burocratico inaccettabile

Gli Alpini adesso valutano di destinare questi soldi ad altri progetti, visti templi biblici che occorrono per utilizzare nei luoghi colpiti dal terremoto. Pensare che per per velocizzare i tempi, l’Ana ha pure acquistato da un privato un terreno di 20 mila metri quadrati e d’accordo con il sindaco gli alpini volevano realizzare una struttura ricettiva con 20 posti letto. Peccato che poco prima dell’avvio dei lavori si sono visti recapitare una lettera in cui un cittadino rivendicava il diritto di prelazione sull’acquisto del terreno.

“Dobbiamo seguire le procedure ordinarie anche se si tratta di costruzioni post terremoto. La legge avrebbe dovuto prevedere una procedura d’urgenza perché sarà un edificio in grado di ospitare gli sfollati in caso di nuove scosse” ha dichiarato Pietro Bellini, sindaco di Preci. Insomma nonostante la straordinaria solidarietà delle penne nere e in generale degli italiani che si sono prodigati per aiutare le persone colpite dal sisma, il sistema non funziona o comunque mette in ogni modo i bastoni tra le ruote pur di non migliorare lo stato delle cose. Eppure in questi casi nessuno si vergogna e ancor meno ammette le proprie colpe come dovrebbe.

Alessandro Della Guglia

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2 comments

Cesare 12 Aprile 2019 - 9:05

E intanto i politici si prendono i loro 7 mila netti piu’ benefici mentre la gente vive in container o casette pagate molto piu’ del normale e che spesso fanno acqua da tutte le parti.Questa è l’Italia anche se ultimamente gli italiani sembrano averne le palle sempre piu’ piene di damerini come un Di Maio che pensa basti fare l’antifascista per distrarre le persone dalle promesse non mantenute, tra cui la prima era di fare battaglie per liberarsi dei lacci europei e tornare ad essere un paese sovrano ed in crescita.Oggi Giggino applaude la Merkel che ha creato il deserto industriale in Italia con una moneta privata a cambi fissi che non ci ha permesso mai di investire sulla creazione di lavoro con una moneta creata e controllata dallo stato come era fino al 1992 o di svalutare per rilanciare le esportazioni

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