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Torre Maura e Casal Bruciato. Sta per arrivare la scure della magistratura contro la “deriva razzista”

by Davide Di Stefano
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Roma, 14 mag – Non serve essere Nostradamus per ipotizzare che, tra pochi giorni, le prime pagine dei giornali e le aperture dei tg saranno “invase” dalla notizia della maxi operazione che farà scattare 41 denunce per le “proteste razziste” nelle periferie romane. A queste si affiancheranno con buona probabilità una serie di arresti e misure cautelari per esponenti di CasaPound. Senza gli arresti ci sarebbe più difficoltà a portare in prima pagina la notizia e meno elementi per mettere in difficoltà, casualmente a pochi giorni dal voto, le forze sovraniste o presunte tali (Salvini in primis, anche solo per il fatto che ogni volta i media utilizzano CasaPound come una “clava” contro il ministro dell’Interno). La giustizia a orologeria va organizzata bene.

La solita “fuga di notizie” per cui nessuno paga

Poi magari nel processo tra un anno le accuse cadranno, ma intanto i coinvolti si beccheranno un po’ di gogna mediatica e quando semmai verrà ristabilita la verità a nessuno fregherà più nulla. Così funziona la giustizia in Italia. Basti pensare che un cittadino dovrebbe essere informato di essere stato iscritto nel registro degli indagati attraverso un “avviso di garanzia” (a garanzia del cittadino, quindi) e invece ancora una volta c’è la consueta “fuga di notizie” e le cose si sanno dai giornali. Il Messaggero ci ha fatto ben due articoli-fotocopia, datati venerdì scorso, in cui annuncia che già questa settimana arriveranno le denunce (link al primo e al secondo articolo).

Non serve essere degli avvocati per sapere che la violazione del segreto di indagine è un reato. Eppure qualcosa ci dice che i due Pm che stanno indagando su Torre Maura e Casal Bruciato, citati nel pezzo del Messaggero, non verranno indagati per la fuga di notizie.

Eugenio Albamonte, un pm “schierato”

Uno di questi due è Eugenio Albamonte. Ovviamente che a indagare su CasaPound sia il Pm che chiese fino a 7 anni e mezzo di condanna per gli attivisti coinvolti nelle proteste di Casale San Nicola, che condivide su Facebook le immagini delle manifestazioni antirazziste, ex presidente dell’Anm, esponente di spicco di Magistratura Democratica, pro Ius soli, “nemico” del Pm Zuccaro e amico delle Ong, è solo un caso.

Ma bisogna avere comunque fiducia nella magistratura. Anche quando come accadrà tra pochi giorni cadrà come una mannaia con accuse roboanti (danneggiamento, devastazione, apologia di fascismo, resistenza aggravata, rapina, istigazione all’odio razziale etc) per reprimere sul piano giudiziario la rabbia delle periferie. Bollando come criminali le persone che decidono di difendere il proprio popolo e di manifestare liberamente.

Davide Di Stefano

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Commodo 14 Maggio 2019 - 5:44

Questi atteggiamenti del “potere” che rema sfrontatamente contro le genti che dovrebbe proteggere, tutelare ed assicurarne tranquillità e benessere, sono stati previsti e lasciati per iscritto a futura es imperitura memoria dai famigerati ” protocolli dei savi di sion” ben oltre un secolo fa. La tutela ad oltranza di minoranze moleste, criminali & indesiderabili usando leggi liberticide ad hoc come clave, scuri e spauracchi per tacitare tout court ogni sia pur legittimo e sensato dissenso. Gli Italiani sono, nella visione delle loro vampiresche “élites”, solamente delle pecore di cui loro sono “pastori”. E le pecore, nell’ ottica dei pastori, hanno solo 4 funzioni: essere tosate, munte, vendute & macellate! Sveglia!!! Itagliani!!!!!

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