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Trieste, apre CasaPound: ma gli antifascisti sono autorizzati a minacciarla?

by La Redazione
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Trieste, 1 feb – Domani sarà il giorno dell’inaugurazione della sede provinciale a Trieste di CasaPound. E, come sempre, i professionisti della tensione non hanno perso l’occasione di inscenare l’ennesima protesta nei confronti della tartaruga frecciata. Anche questa volta il movimento “Trieste Antifascista e Antirazzista” organizzerà un corteo. I veri protagonisti della giornata, tuttavia, rischiano di essere i servitori dello Stato. Coloro che dovrebbero garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica hanno voluto alimentare inutili tensioni in una giornata che per i militanti di CasaPound altro non sarà che una grande festa assieme ai cittadini di Trieste.

Desta infatti grande perplessità la scelta della Questura di far terminare il corteo antifascista a 100 metri dalla sede provinciale di CasaPound dove, alla stessa ora, saranno presenti centinaia di militanti, simpatizzanti e di cittadini assieme al presidente nazionale Gianluca Iannone. E allora perché la Questura ha autorizzato un simile percorso sapendo benissimo che gli antifascisti non hanno mai perso l’occasione di provocare se non addirittura aggredire fisicamente i militanti di CasaPound? Per quale motivo si è deciso di far terminare la manifestazione antifascista in Piazza Goldoni quando uno dei temi più caldi della protesta è l’apertura dei porti? Il corteo, infatti, che si svilupperà per le vie del centro triestino, è stato annunciato con lo slogan “Apriamo i porti, chiudiamo CasaPound”. Un chiaro messaggio di protesta nei confronti del Governo, tanto regionale quanto nazionale, per evidenziare le posizioni immigrazioniste dei movimenti antifascisti.

Sorge spontaneo chiedersi, quindi, se la Questura, che prima di tutto dovrebbe tutelare l’incolumità e l’ordine pubblico, non avrebbe fatto meglio a imporre la conclusione del corteo in Piazza dell’Unità d’Italia dove è presente la sede della Prefettura e quindi della rappresentanza sul territorio del Governo. Non sarebbe stato meglio, quindi, autorizzare un percorso diverso, senza far sembrare il centro di Trieste un campo di battaglia a discapito della cittadinanza?

Appare appena il caso di evidenziare, oltretutto, che l’inaugurazione di una sede di partito non è un evento che si possa spostare in altro luogo. I militanti di CasaPound, infatti, avranno un solo posto dove poter trascorrere il loro pomeriggio. Perché quindi permettere a un movimento informe e minaccioso, che già in passato ha dimostrato la sua violenza e la presenza al suo interno di alcuni facinorosi, di avvicinarsi così tanto alla sede provinciale della tartaruga frecciata?

Alessandro Della Guglia

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3 comments

Raffo 1 Febbraio 2019 - 9:47

Una tipica storia italiana………prefetti rossi,giudici rossi,zecche asociali protette e tutelate……….tutta la latrina unita che perseguita i patrioti italiani e aiuta la fecciaglia comunista, vigliacca e codarda………confidiamo nella guerra civile,il prima possibile però…….onore ed amore per CP,sempre e senza paura.

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Franco 1 Febbraio 2019 - 11:07

Domani, a Trieste, il liquame putrido, maleodorante, sovversivo dei centri sociali ridondanti di mer.a, si riverserà aggressivo e violento su una cittadinanza riunita per festeggiare pacificamente una grande e piacevole occasione:
Trieste si ARRICCHISCE finalmente di una nuova sede di CASA POUND.
FRANCO.

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„Antyfaszyści” sabotowali otwarcie lokalu CasaPound | Europejskie Nacjonalizmy 4 Febbraio 2019 - 1:20

[…] Źródła: Triestrealnews.it / Ilprimatonazionale.it /  […]

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