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Ucraina, gli Usa: “No a nostre armi per colpire la Russia”: spiragli di razionalità?

by Alberto Celletti
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Ucraina Usa Russia Kirby

Roma, 29 mag – In Ucraina le armi Usa non potranno essere usate per attaccare la Russia. Washington esprime dichiarazioni in controtendenza rispetto a buona parte del fronte occidentale (a seguito delle parole di Jens Stoltenberg che hanno fatto infuriare Vladimir Putin, sostanzialmente avallate anche dal presidente francese Emmanuel Macron). Probabilmente quando la corda è troppo tesa, qualcuno inizia a ragionare…forse.

Ucraina, no ad armi Usa per attaccare la Russia: le parole da Washington

Le dichiarazioni sono quelle del portavoce del Consiglio di sicurezza americano John Kirby, il quale in un briefing, come riporta il Giornale, ha spiegato che, riguardo l’uso di armi statunitensi per colpire Mosca, “non c’è alcun cambiamento nella nostra politica su questo punto”, aggiungendo in modo ancora più chiaro: “Non incoraggiamo né consentiamo l’utilizzo di armi fornite dagli Stati Uniti per colpire all’interno della Russia”. Mentre Stoltenberg apre, insomma, è la stessa Washington a “chiudere”. Gli animi sul fronte occidentale paiono confusi e incerti. Del resto, la situazione è talmente tesa e complicata da non permettere, a meno di follie estreme, di procedere spediti in una direzione tanto spericolata.

Le parole di Putin spingono l’Ovest a maggiore razionalità?

Il punto di domanda è – chiaramente – obbligatorio. Non possiamo saperlo. Certo è che la sparata di Stoltenberg può essere tranquillamente inclusa in quei “test dialettici” ormai numerosissimi, assimilabili a pure provocazioni per vedere la reazione dell’avversario. O almeno, la versione più ottimistica spinge a pensare così. Certo è che gli Stati Uniti hanno altre grane a cui pensare – cinesi in particolar modo – e le questioni israeliene come ucraine rischiano di compromettere l’obiettivo numero uno, che resta la guerra – economica o di altro genere solo il tempo ce lo dirà – con Pechino.

Dalla Russia, intanto, si sta tutt’altro che tranquilli, considerato il commento Vladimir Kulishov, primo vicedirettore e capo del Servizio di frontiera dell’Fsb, che ha sottolineato come gli Usa siano comunque attivi in Ucraina con attività di intelligence e addestramento da parte dei membri della Nato vicino al confine russo.

Alberto Celletti

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