Roma, 30 giu – Dopo la carne sintetica di manzo è arrivato il latte, adesso ecco il pollo artificiale. Negli Usa non ci sono freni, come riporta Milano Finanza. Ma non c’è adesione piena, anzi l’esatto opposto: e i coltivatori protestano. E coinvolgono associazioni di tutto il mondo.
Pollo artificiale, negli Usa l’ultima follia
Gli Usa non sono i primi, questo va detto. Prima di loro, già Singapore aveva iniziato la questione del “pollame sintetico”. Così il Dipartimento di Stato per l’Agricoltura (Usda) ha autorizzato Upside Food a vendere il suo prodotto a base cellulare. E il “suo prodotto” è ovviamente il pollo artificiale. L’azienda aveva ottenuto già un via libera nel novembre 2022 dalla Food and Drug Administration (Fda). Adesso, dunque, il pollo da laboratorio di Upside potrà essere venduto sia nei ristoranti che nei supermercati. Non è finita: nei prossimi mesi dovrebbe venire commercializzata anche la carne prodotta da Good Meat, altra azienda che ha ricevuto il permesso proprio della Fda a marzo ma aspetta l’autorizzazione anche dall’Usda.
Le proteste dei contadini
Ovviamente, anche in america esiste un mercato agricolo, composto da coltivatori e contadini che non hanno logicamente apprezzato le ultime novità. I coltivatori in particolare si sono alleati con quelli di altri Paesi dove le “novità” medesime potrebbero presto arrivare. Il tutto per “fermare una pericolosa deriva che mette a rischio la sana alimentazione e l’agricoltura di tutti i Paesi”. E’ una nota, questa, che viene dalla nostra organizazzione agricola, ovvero la Coldiretti, la quale ha aderito all’iniziativa promossa anche dalla World Farmers Markets Coalition.
Alberto Celletti