Roma, 29 feb – Arrivato oggi il provvedimento disciplinare di sospensione disposto dal Ministero della Difesa dopo una inchiesta svolta sulle affermazioni contenute nel libro “Il mondo al Contrario”, del generale Roberto Vannacci. Previsto anche il dimezzamento dello stipendio e detrazione di anzianità.
Vannacci contro tutti
Un provvedimento che ha scatenato la solita reazione stizzita di Matteo Salvini e un violento botta e risposta tra il leader della Lega e il capo del dicastero della Difesa, Guido Crosetto. Il numero uno del Carroccio ha difeso a spada tratta il Generale: “siamo al ridicolo” con “una inchiesta al giorno: quanta paura fa il generale? Viva la libertà di pensiero e di parola, viva le Forze Armate e le Forze dell’Ordine”. Parole a cui ha risposto Crosetto spiegando che la decisione presa dal dicastero è il frutto di un procedimento partito “mesi fa”. Una attività che avviene “in modo automatico e che sono totalmente esterni dall’input dell’autorità politica perché partono da un’autorità tecnica. Per quanto mi riguarda tra un po’ finirò le guance da porgere”. L’inchiesta formale disciplinare, disposta dal ministro lo scorso primo dicembre, si è conclusa il 15 febbraio e la sospensione è stata poi notificata il 27: “una relazione ha stabilito la fondatezza degli addebiti – spiegano da via XX settembre – ed è stata inviata al ministro che dopo un ulteriore vaglio del suo staff, basato su quanto stabilito dal quadro normativo, ha decretato la sanzione del militare”.
Sanzione militare
Sanzioni che “non compromettono in alcun modo i diritti civili e politici del militare sanzionato, compresa l’eventuale candidatura per le consultazioni elettorali di qualsiasi tipo”. Nel provvedimento si fa diretto riferimento alle circostanze che hanno portato il generale a pubblicare il volume. Una iniziativa che ha denotato, secondo la Difesa, “carenza del senso di responsabilità” e determinato una “lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza armata” portando a “compromettere il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”.
Sergio Filacchioni