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Serie A, è bufera sui diritti tv. Ora il caso Dazn finisce in Parlamento

by Alessandro Della Guglia
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Dazn, diritti tv

Roma, 22 giu – Come noto Dazn si è aggiudicato i diritti tv per la trasmissione di tutte le partite del campionato di Serie A. Ma la questione si sta trasformando in una vera e propria telenovela. Adesso c’è teme che l’esclusiva di Dazn rischi di portare disagi agli utenti. Come mai? Per via dei possibili disservizi causati al digital device nonché al ritardo delle reti broadband italiane. La gran parte delle partite verranno infatti trasmesse via Internet e per evitare problemi in Lega è stata proposta una versione accentuata del calcio spezzatino già visto negli ultimi anni. Le gare di Serie A verrebbero così trasmesse tutte in orari diversi. Inutile dire che si tratta di un’idea che rischia di generare molti malcontenti tra gli spettatori.

Leggi anche: Calcio e diritti tv: arrivano i soldi, spariranno i tifosi?

Danz, bufera sui diritti tv. Interrogazione parlamentare

Ecco allora che la vicenda è finita in Parlamento. Il blog di Paolo Bargiggia cita infatti un’interrogazione parlamentare di Fratelli d’Italia. “Secondo il partito – si legge nel sito del giornalista esperto di calciomercato – la situazione attuale che si è creata per la visione delle partite del prossimo campionato è confusa e rischia di portare diversi disagi ai consumatori che, giustamente, devono essere messi al corrente in tempo e con chiarezza sul come visionare le partite; puntualizzando inoltre che il calcio nella nostra Nazione viene vissuto come un fenomeno sociale. Un fenomeno in grado di far svagare le menti, soprattutto in un momento complesso come questo”.

Sull’assegnazione dei diritti televisivi della Serie A, è stata siglata una partnership tra Dazn e Tim, con la compagnia telefonica che sarebbe la distributrice esclusiva a partire da luglio 2021. Se confermato, secondo Fratelli d’Italia “questo vorrebbe dire limitare fortemente i canali distributivi della partite di Serie A, con forti svantaggi diretti per i consumatori”. E stando a quanto scritto da Fdi, secondo fonti di stampa altri operatori avrebbero partecipato il 3 giugno 2021 a un tavolo tecnico gestito dalla Direzione reti e servizi di comunicazione elettronica dell’Agcom.

Ora Fratelli d’Italia incalza

Lo scopo? “Esaminare il tema della tenuta delle reti Internet per capire se, effettivamente, Dazn sarebbe riuscita nella trasmissione o meno. Vodafone avrebbe inoltre già aperto le danze di una procedura legale nei confronti della piattaforma streaming”, si legge nel blog di Bargiggia. Una scelta presa per via della volontà di Dazn di rescindere il contratto con la Vodafone stessa fino ad agosto 2022. Secondo Fdi “le società di telecomunicazioni avrebbero scritto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato per chiedere chiarimenti in merito al contenuto dell’accordo tra Dazn e Tim, nel timore che possa essere utilizzato per sbaragliare la concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni”.

Alessandro Della Guglia

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