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“Per essere liberi ancora 13 mesi. Ma non sarà così facile”: le pillole di ottimismo di Pregliasco

by Cristina Gauri
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pregliasco

Roma, 26 mar – Se pensavate che le restrizioni sarebbero cessate nei mesi estivi, il virologo Fabrizio Pregliasco è felice di smentirvi. L’inizio della campagna vaccinale e la suddivisione in zone colorate non bastano ad arginare nell’immediato la diffusione del contagio e tornare al 2019: «Questa è una fase iniziale». Soprattutto, «un modello matematico dell’Istituto superiore di sanità evidenziava da 7 a 13 mesi come il tempo» necessario «per un ritorno alla normalità». Così Pregliasco è intervenuto ad Agorà su Rai3. Tredici mesi, più di un anno.

Pregliasco ci toglie ogni speranza

Lasciate ogni speranza o voi che ascoltate Pregliasco: «non sarà facile realizzarla», questa riapertura. E il ritorno alla normalità avverrà «in un senso progressivo. Perché, lo abbiamo visto fra le zone gialle e bianche, c’è subito una tendenza al liberi tutti». Uno stillicidio di restrizioni, dunque. E sempre ammesso che non sopraggiungano intoppi, come quarte, quinte, seste ondate. «Come si fa a regolare il flusso rispetto alla libertà dei singoli? La difficoltà è questa», ha concluso Pregliasco. No, infatti non si fa. Sia mai restituire la libertà a 60 milioni di persone.

Arriva Sileri ad imbonirci

Poi c’è la questione didattica a distanza, sulla quale è intervenuto Pierpaolo «bastone e carota» Sileri. Quando dal ministero della Sanità o dall’Iss arrivano cattive notizie che comportano ulteriori restrizioni, arriva lui con la sua pillolina di ottimismo. «Le riaperture sicuramente sono all’ordine del giorno. Quelle delle scuole in primis e poi anche le altre. Non è una situazione come lo scorso anno, come a novembre scorso, perché oggi abbiamo il vaccino», ha spiegato. «Si prevede tutto ciò che è stato fatto prima e molte cose devono essere potenziate», ha detto.

Ci vaccineremo anche a Pasqua

«Il nostro fabbisogno» di vaccini anti-Covid «sarà progressivamente sempre più coperto. Abbiamo circa 10 milioni di dosi che sono state distribuite e per Pasqua i numeri cresceranno ulteriormente. E arriveremo a 9 milioni di persone che hanno ricevuto almeno una dose. Anche il giorno di Pasqua le persone si vaccineranno. Significa 9 milioni di persone che fra un mese, se incontreranno il virus, non prenderanno la forma grave della malattia. E non moriranno».

Cristina Gauri

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2 comments

Fabio Crociato 26 Marzo 2021 - 6:52

Hanno pure il coraggio di parlare circa un ritorno alla normalità… Sono finiti davvero con la testa negli schermi.

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mario1232016 28 Marzo 2021 - 1:47

Cit: «Come si fa a regolare il flusso rispetto alla libertà dei singoli? La difficoltà è questa»
Questa frase spiega tutto! Se si tornasse alla normalità veramente, non dovresti regolare il flusso delle persone come fa un pastore con le pecore, dicendo in che modo si possono muovere, per quale motivo, chi si e chi no.. quando si e quando no.. senza contare le regole per il distanziamento, con le mascherine e “ovviamente” il divieto di assembramento che impedisce di riunirsi per uno scopo politico.. o semplicemente socializzare(non sia mai).
Quella a cui si riferisce (a mio modestissimo parere) non è la “vera” normalità, ma la “Nuova Normalità”, “The new Normal” che è quella che viviamo anche ora.. come uno yo yo.. apre e chiude ogni tanto qualche cosa per “illudere” la gente, senza arrivare mai a una “vera” normalità.

Poi spostano sempre l’attenzione sui vaccini, come se chi vaccina di più tornasse “automaticamente” alla “vera” normalità. Attualmente guardando oltreconfine non mi risulta che sia così: In Uk, sono stati “lodati” per aver vaccinato moltissimo. Eppure? Guardate a Londra come è ridotta Abbey Road oggi.. prima era un fiume di persone, di turisti che facevano foto.. di festa la domenica.. oggi sembra una strada anonima semideserta con qualche ciclista e rider e poche persone “distanziate” che camminano.

Insomma: non credo che dal “mondo” dei “virologi da salotto”, arriverà “mai” qualche accenno di ritorno a una “vera” normalità. Quello di cui parlano, e si nota anche citando “le parole che ha usato” , mi pare sia tutt’altro..

A prescindere da cosa uno pensa sul virus.. almeno non facciamoci prendere per il naso.

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