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L’Anpi torna alle origini: resistenza sì, ma da casa. “Il 25 aprile cantate Bella Ciao alla finestra”

by Cristina Gauri
7 comments
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Roma, 14 apr – “Il 25 aprile #bellaciaoinognicasa alle ore 15”. Eccolo, il flashmob della “liberazione” che tutti gli italiani attendevano – lo attendevano così tanto che dalle terrazze, da un mese a questa parte, pur di non cantare la sgradevole canzoncina partigiana gli italiani hanno estratto dalla naftalina la Macarena. No, dico, qualcuno di voi l’ha sentita intonare da vicini e dirimpettai negli ultimi 40 giorni, affacciandosi al terrazzo intorno alle 18? Ecco, questo dà l’esatta misura di quanto gli italiani siano affezionati a Bella Ciao. In una scala di gradimento, azzarderemmo che potrebbe collocarsi subito dopo al coronavirus stesso.

Il suddetto flashmob, lanciato dalla presidenza e dalla segreteria nazionale dell’Anpi nel 75° anno della “liberazione”,  è corredato di un appello in cui si richiede l’adesione alle associazioni, ai sindacati, ai partiti, ai movimenti “che si riconoscono nei valori della Resistenza, della democrazia e della Costituzione”. L’orario è simbolico: ogni anno, infatti, a Milano proprio alle 15 parte il grande corteo nazionale, che quest’anno non si terrà. Una cosa è sicura: da quest’anno i “partigiani” ritornano ai fasti di un tempo, quando cioè la “resistenza” la passavano imboscati. Fienili, grotte e pollai hanno lasciato il posto a loft e attici…ma sempre di imbosco si tratta.

“L’Italia ha bisogno, oggi più che mai, di speranza, di unità, di radici che sappiano offrire la forza e la tenacia per poter scorgere un orizzonte di liberazione – si legge nel testo dell’appello – Il 25 aprile arriva con una preziosa puntualità. Arrivano le partigiane e i partigiani, il valore altissimo della loro memoria. L’Anpi chiama il Paese intero a celebrarlo come una risorsa di rinascita. Di sana e robusta rinascita. Quest’anno non potremo scendere in piazza ma non ci fermeremo. Il 25 aprile alle ore 15, l’ora in cui ogni anno parte a Milano il grande corteo nazionale, invitiamo tutti caldamente ad esporre dalle finestre, dai balconi il tricolore e ad intonare Bella ciao. In un momento intenso saremo insieme, con la Liberazione nel cuore. Con la sua bella e unitaria energia“. Vedremo quanti italiani saranno interessati a partecipare. Nel caso, basta aprire le finestre e suonare a palla l’Inno di Mameli.

Cristina Gauri

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7 comments

Fabio Crociato 14 Aprile 2020 - 12:55

Saranno in pochi a cantare…, senza l’ immunità di gregge!

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blackwater 14 Aprile 2020 - 2:28

lodevole iniziativa davvero. Così tra qualche giorno,potremmo finalmente sapere non solo quanti babbei vi sono in Italia,ma anche dove stanno di casa,come puro dato statistico.

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Sergio Pacillo 14 Aprile 2020 - 3:15

E se poi qualche virus cade dalla finestra ?

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Massimo 14 Aprile 2020 - 6:48

A prescindere che il 25 Aprile, non è la festa dei comunisti e tantomeno dei partigiani, che dovrebbero vergognarsi, soltanto a pensare che la giustizia, sia quella sommaria di cui vanno tanto vantarsi, per quanto riguarda Bella ciao, ho un profondo odio contro questa canzone, che dal dopo guerra viene usata con rancore verso chi non la pensa come loro, e un senso di sfida e impunità contro le istituzioni. Be, hanno vietato le canzoni fasciste, IO VIETEREI ANCHE QUESTA.

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Gabry K 14 Aprile 2020 - 9:37

Sgradevole canzoncina partigiana? Ma siete impazziti? É un inno alla libertà, che dovrebbe coinvolgere tutto il parlamento. Vorreste mica di nuovo il fascismo?

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L'Anpi vuol far cantare Bella Ciao ai bambini. Polemica in una scuola elementare di Venaria | Il Primato Nazionale 15 Aprile 2020 - 1:17

[…] 15 apr – Sarà un 25 aprile dal sapore antico per l’Anpi. L’emergenza coronavirus impone infatti un ritorno alle origini, con i nuovi partigiani […]

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