Roma, 25 apr – L’inflazione e la crisi energetica stanno colpendo l’Europa come una scure, portando ad un aumento vertiginoso delle spese e dei costi della vita quotidiana ma non sono gli unici indicatori ad essersi alzati: dopo lo scoppio della guerra in Ucraina si è registrata un’impennata della spesa militare che ha interessato specialmente i paesi del vecchio continente ma non solo. La spesa militare è aumentata del 3,6% lo scorso anno in Europa (escluse Russia e Ucraina), secondo i dati dello Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) riportati dal quotidiano spagnolo il Paìs. Ciò porta gli investimenti in armi nel continente al livello più alto dalla fine della guerra fredda.
Aumento della spesa militare dal 2014
Questa tendenza è iniziata nel 2014 in seguito alle prime ostilità tra Russia e Ucraina e ha raggiunto l’apice nel febbraio 2022. I paesi europei hanno investito in difesa più di 350.000 milioni di euro, una cifra che lascia trasparire la volontà di continuare ad aumentare le spese militari anche negli anni a venire. Sempre secondo il quotidiano madrileno, diversi paesi avrebbero già iniziato a progettare piani per migliorare le capacità dei loro eserciti, i quali verranno realizzati durante il decennio. Alcuni degli aumenti più consistenti sono stati quelli di Lituania (353%), Lettonia (186%), Ungheria (148%), Romania (124%), Slovacchia (109%).
Il mondo si arma
Nell’ultimo decennio la spesa militare è cresciuta complessivamente del 30%. Nazioni come Finlandia, Paesi Bassi e Belgio trainano l’aumento in Europa con percentuali, rispettivamente, del 36%, 13% e 12%, si aggiungono inoltre Romania, Repubblica Ceca e Lettonia, le quali hanno aumento la loro spesa assoluta di oltre il 10%. Allargando lo sguardo, la spesa militare mondiale nel 2022 è stata di 2,24 trilioni di dollari (2,02 trilioni di euro), cifra record che rappresenta un aumento negli anni del 3,7%, secondo Sipri, dati che non includono paesi come Corea del Nord, Siria, Eritrea.
Andrea Grieco