Torino, 17 mar — La situazione baby gang a Torino e non solo è da tempo fuori controllo: orde di minorenni, quasi sempre formate da stranieri «di seconda generazione», imperversano lungo le strade delle città, dandosi convegno in parchi e ville urbane o lungo i Corsi cittadini, seminando terrore e rapinando passanti selezionandoli tra i più inermi. Ma negli ultimi tempi, se possibile, sembra davvero registrarsi una pericolosa escalation, un salto di «qualità» nella violenza e nella brutalità di queste gang.
Incubo baby gang, a Torino ormai fuori controllo
Spesso vengono scelte località o esercizi commerciali frequentati da coetanei di questi ragazzini violenti, di modo da poter procedere con intimidazioni, violenze e rapine: rapine che si traducono nel furto di telefonini o di pochi spiccioli. Teatro di questi atti criminali, sempre più spesso i fast food, molto frequentati dai giovanissimi. Dopo una lunga serie di furti e di violenze perpetrati in corso Gamba, mercoledì pomeriggio una baby gang ha fatto registrare le proprie azioni in corso Giulio Cesare, lungo i binari della linea 4.
Aggressione con pitbull
Protagonisti dell’episodio delittuoso riportato dal Corriere una baby gang formata da cinque giovani, cinque ragazzi e due ragazze, tutti di età compresa tra i tredici e i sedici anni e quasi tutti di origini straniere; studenti residenti in zone come Barriera, San Donato e Barriera. Il «salto di qualità», se così si può chiamare, consiste nell’aver utilizzato per intimidire le potenziali vittime anche dei feroci cani pitbull, portati a guinzaglio dalle due ragazze.
Picchiato, minacciato e rapinato
La vittima del gruppo, Denis, un ragazzo di quindici anni, ha la loro stessa provenienza, Barriera, e comprende subito cosa possa volere da lui quel gruppo che gli si sta avvicinando. Tenta la fuga, ma viene rincorso, fermato e minacciato. Le ragazze arrivano a fargli capire esplicitamente che potrebbero farlo attaccare dai loro cani. Gli rubano gli occhiali da sole e davanti le sue resistenze a consegnare il portafogli, lo tempestano di pugni e calci, sottraendogli una catenina e dieci euro. A questo punto, la sfortunata vittima, dolorante, si rialza e si reca nella vicina Caserma dei Carabinieri di Falchera.
Scattano immediatamente le ricerche della baby gang con l’ausilio dei militari del primo Reggimento Piemonte. Non ci vuole molto a rintracciare gli autori del pestaggio e della rapina: stanno sostando non molto distante dal luogo della rapina, lungo corso Giulio Cesare, nei pressi del McDonald’s. Il più giovane, non imputabile in quanto ha tredici anni, tenta la fuga ma cade sul selciato e si ferisce. Viene quindi trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria. Gli altri finiscono ai domiciliari con l’accusa di rapina.
Cristina Gauri
2 comments
L’uso di cani pericolosi è pratica comune quale strumento per proteggere lo spaccio o per minacciare a scopo rapina, una pratica che arriva d’importazione dal sud/centro America e dagli Stati Uniti. Già largamente in uso nel napoletano, a Roma sorattutto nelle zone verdi, tale impiego è dissimulato come una normale passeggiata per bisogni dell’animale anche in orari notturni in modo da coprire le ore in cui lo spaccio di stupefacenti è più redditizio.
In Italia, molte areee urbane e suburbane si confermano terra di nessuno, dal centro alla periferia molti fenomeni criminali sono lasciati correre come regola di consuetudine. Una situazione ignorata che non sembra neanche nella prospettiva di essere orientata verso alcun miglioramento.
Bisognerebbe reprimere questo fenomeno ora. Non vedo volontà. Ci vogliono azioni subito.