Roma, 10 ago – Continua a suscitare polemiche l’imbarazzante video del balletto che ha visto come protagonisti gli studenti della scuola sottufficiali della Marina Militare di Taranto: nel filmato diventato virale la tenente di vascello, con tanto di divisa e sciabola da cerimonia, fa partire le note di Jerusalema, costringendo poi il resto della truppa a seguire i passi della danza: una figuraccia decisamente evitabile.

A qualcuno il balletto non è piaciuto

La Marina non ha gradito il gesto e soprattutto la piena di critiche social che hanno accompagnato la diffusione del balletto e ha deciso di aprire un’indagine interna sull’accaduto. Dal canto suo la tenente, che ora rischia la consegna di rigore, si è difesa per bocca del suo legale, Giorgio Carta, sostenendo di non aver fatto  «niente di male, non ho gettato alcun discredito sulle forze armate». Se lo dice lei. Ognuno poi ha voluto dire la sua – anche se, a onor del vero, la mole di stigmatizzazioni supera di gran lunga quello dei pareri favorevoli.

A Saviano invece sì

Tra questi, ovviamente, figura l’immancabile commento di Roberto Saviano, che dalle pagine di Repubblica ci fa sapere che il video, lungi dal gettare un’ombra di ridicolo sulle Forze Armate, è degno di encomio proprio perché rende gli uomini e le donne in divisa più «normali» e meno «marziali». Quindi una contraddizione in termini, dal momento che dall’esercito ci si aspetterebbe marzialità. Vagli a spiegare che lo status di militare per definizione è giuridicamente e socialmente distinto rispetto a quello civile. Nein: la tenente di vascello – che oltretutto è una donna, quindi brava, incolpevole e vittima per principio – va encomiata e dispensata dall’essere oggetto d’indagine.

Indagine? No, encomiatela

«Chiedo al Comandante Giuseppe Cavo Dragone – scrive il bardo cosmopolita – di smentire le voci punitive dando una nota di encomio perché quella danza fatta in caserma ha raccontato l’umanità dei soldati, ha fatto vedere alle migliaia di persone che hanno condiviso il video che si tratta di ragazze e ragazzi con voglia di vivere, sorridere vivere». E ci voleva una danza da bertucce per dimostrarlo. I nostri militari non lo dimostrano già servendo il Paese? Ma l’intento di Saviano si svela nell’ultima parte del suo intervento, quando attacca, cioè, con la solita solfa dei migranti. Era lì che voleva arrivare, come sempre: «La Marina Militare – spiega – ha avuto un ruolo determinante nel salvare moltissime vite nel Mediterraneoha sempre dialogato con le Ong che soccorrevano viteI salvataggi della Marina sono vanto della nostra storia militarrecente che governi e ministri scellerati hanno cercato di limitare, vincolare, fermare. Questa danza mi ha ricordato questo impegno umanitario…». Su questo dobbiamo concordare con Saviano. Anche noi abbiamo collegato le due situazioni. Ma non ci è sembrata ‘sto granché di connessione…

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

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