Bergamo, 19 mar – Non ci sono più parole per descrivere la tragedia che sta attraversando la città di Bergamo, la più colpita in Italia dal coronavirus. Talmente tanti morti che non si sa più dove metterli: tutto era cominciato con la camera ardente, diventata in poco tempo insufficiente tanto da dover aprire la chiesa all’interno del cimitero monumentale e adibirla a “deposito” di decine e decine di bare in attesa di sepoltura e cremazione. A nulla anche è valso estendere sulle 24 ore i turni del forno crematorio cittadino: il numero dei decessi – probabilmente più alto di quanto non sia ufficialmente – sovrasta la capacità di smaltimento del servizio, che a pieno regime 24 ore su 24 può cremare al massimo 25 defunti. Solo questo dato fornisce la misura della tragedia in atto nella provincia orobica. I tempi di attesa per il procedimento si sono allungati a una settimana. Troppo.
Una colonna di salme
Ed ecco allora una scena che mai avremmo voluto vedere: una impressionante colonna di mezzi militari – circa una trentina – ha attraversato ieri la città di Bergamo, percorrendo il tratto che va dal cimitero monumentale fino all’autostrada, trasportando i feretri dei morti da coronavirus che il camposanto non è più in grado di gestire. Le vittime del Covid-19 trasportate sono circa una settantina, suddivise sui camion dell’esercito diretti a una dozzina di città del Nord Italia, dove saranno cremate.
Le destinazioni
Il grosso delle salme, 31 per la precisione, saranno trasportate a Modena. Le altre sono destinate ai forni di Acqui Terme, Brescia, Cervignano del Friuli, Domodossola, Parma, Piacenza, Rimini, Serravalle Scrivia, Trecate e Varese: il sindaco Giorgio Gori ha ringraziato personalmente con una lettera i primi cittadini dei comuni venuti in soccorso alla Città dei Mille. Dopo la cremazione le ceneri saranno riportate a Bergamo.
Lombardia allo stremo
Il resto della Lombardia non se la passa meglio. I casi positivi sono 16.220, i ricoverati 6953 (+782), i pazienti in terapia intensiva 879, (+56) a fronte di 1038 posti letto, i morti 1640, (+220). Il governatore della Lombardia Fontana si è rivolto a medici e infermieri in pensione: «Aiutateci». E passa a descrivere gli sforzi, incessanti, per fare fronte all’epidemia: «Continuiamo a rinforzare rianimazioni dei singoli ospedali. Tanti paesi si muovono, telefonate da partner europei». «Purtroppo i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere alti. Fra poco non saremo più nelle condizioni di dare una risposta a chi si ammala».
Cristina Gauri
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Jos , ancora blateri dell’ eroismo anglo/americano …. che “valuteremo” nei
prossimi giorni …. o inizi a portare RISPETTO per la PATRIA ????
Nessuna Accademia ti prepara a guidare una simile colonna ….
portare lontano dai propri cari
nonni/nonne padri/madri figli/figlie fratelli/sorelle ……
Cristo , non invidio il Comandante …. molto più semplice COMBATTERE e
“terminare” il nemico …..Ci vuole ALTRO che il coraggio …..
Preghiamo per i NOSTRI morti .
Siamo una grande NAZIONE ,la PATRIA , e ce la faremo .
Ma , alla fine, FAREMO I CONTI , e non parlo di economia , OVVIAMENTE .
Se trovo ancora un COGLIONE che parla di “semplice influenza”
appena possibile , se ancora vivo , vado a cercarlo .
Olio di ricino e manganello per i global che ci hanno ridotti a questo !!!
meglio , fucilazione per Alto Tradimento !
Ma , almeno vergognatevi e chiedete scusa per le TROIATE antifa che avete detto , almeno davanti a queste vittime !!!!!
Ah già , oltre a NON avere un cervello , NON avete un Cuore …..
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