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Bufera sulle donne-lampadario alla festa della Leotta: “Ledono dignità femminile”

by La Redazione
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diletta leotta

Roma, 16 ago — Diletta Leotta nella bufera social per un dettaglio della sua sfarzosissima festa per il 30esimo compleanno. Per l’occasione la conduttrice ha voluto strafare, organizzando un lussuoso super ricevimento: dalla villa da favola al mini vestito con paillettes decisamente rivelatore, passando dal folto parterre di ospiti del mondo dello spettacolo.

La Leotta e il party da Mille e una notte

E il verbo «strafare» si addice anche all’idea — esteticamente piuttosto kitsch, al di là di tutto — di adornare il bordo piscina con alcune modelle con un paralume in testa. Donne-lampadario, usate come decoro, lasciate in piedi per ore a sorridere come nelle pubblicità dei dentifrici: forse non ci ha pensato, forse non gliene frega nulla, ma in tempo di asservimento al politicamente corretto — dove persino la voce «donna» della Treccani è considerata «sessista» — la mossa di Diletta Leotta le è costata la graticola mediatica.

Il web insorge

«Le donne lampadario a un compleanno di una donna nel 2021 per me sono degradanti», «Le ragazze usate in stile soprammobile sono un qualcosa di riprovevole», questi alcuni dei tweet. «Per il suo compleanno, colei che ribadisce che la bellezza “capita” ingaggia delle donne per vestirsi da lampadario. Purtroppo la classe e l’umiltà non sono come gli interventi chirurgici, non puoi pagare per averle», scrive acida un’altra utente.

Ma quale sessismo?

Mentre vi scriviamo da ore su Twitter l’hashtag #DilettaLeotta è alla prima posizione nei trending topics, attaccata da ogni angolo e accusata di avere leso la dignità femminile. Chissà se le stesse femministe o sedicenti tali che ora la crocifiggono si sarebbero indignate nello stesso modo se la Leotta avesse scritturato qualche aitante giovanotto in costume da bagno minimale, messo lì per dare mostra della propria muscolatura.

Insomma: al massimo si può discutere sull’oggettivo cattivo gusto estetico della trovata, ma per quanto riguarda i danni alla dignità femminile non pare ci siano gli estremi: le ragazze, del resto, avranno scelto volontariamente di lavorare — probabilmente dietro munifico compenso — sicuramente nessuno ha puntato loro una pistola in testa. Ma come spesso succede, i bigotti progressisti si mettono in testa di voler stabilire per gli altri, e soprattutto per le altre, cosa sia moralmente accettabile o meno.  

Cristina Gauri

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1 commento

Prof. Massimo Sconvolto 16 Agosto 2021 - 10:17

«Purtroppo la classe e l’umiltà non sono come gli interventi chirurgici, non puoi pagare per averle»
Mai affermazione fu più vera.
Mi permetto solo di aggiungere che neanche la dignità la puoi comperare ma pare che poter guardare sempre in faccia la gente non vada più di moda o quanto meno siamo pieni di facce di bronzo.

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