Roma, 17 ott – Con il nuovo Dpcm, con cui il governo ci riporta un po’ verso il lockdown recentemente superato, รจ stata calata la mannaia.ย Non ci metteremo qui a discutere sulla bontร delle decisioni prese, non nascondendo diverse perplessitร . Piuttosto spostiamo la nostra attenzione su un argomento finora passato molto in secondo piano: lo stato in cui si ritrova e si ritroverร lโassociazionismo politico-culturale da oggi in avanti.
Cultura e metapolitica
In Italia esistono tantissime associazioni che svolgono una fondamentale attivitร . Se il mondo della politica, a causa della recisione dei legami con la propria storia, ha perso molta della sua credibilitร , oggi chi si รจ assunto il ruolo-chiave di diffusori di cultura metapolitica sono proprio le associazioni, che in diversi modi sono ramificate sul territorio e fanno da contrappeso a una societร che ha abbandonato ogni legame con il suo passato comunitario. Questo ci porta a dire, con cognizione di causa, che pochi sono i partiti virtuosi che mantengono una linea e qualcuno per coerenza ha anche semplicemente abbandonato la strada poco prolifica della politica di partito, tornando movimento.
Fatta questa premessa, lโesistenza di queste associazioni culturali che portano avanti tematiche di metapolitica รจ indispensabile, ma รจ anche in serio pericolo. Ci sono associazioni che lavorano sul territorio e a cui le disposizioni contenute nel Dpcm causeranno il blocco delle attivitร . Chi ne risentirร piรน degli altri saranno tutti quei circoli e sezioni che vivono del supporto materiale ed economico dei loro soci e affiliati.
Circoli e associazioni rischiano il blocco delle attivitร
In sostanza, il nuovo Dpcm porterร tutto indietro di 7/8 mesi, quando le attivitร erano state inevitabilmente sospese, e che probabilmente non potranno ripartire. Le regole emanate saranno molto stringenti, pochi ospiti, tutti su invito, distanziamento e limitazioni varie durante le attivitร svolte allโinterno. Sarร sempre piรน difficile proseguire perchรฉ, anche in una situazione di emergenza, il trattamento e lโobbligo di sottostare alle regole emanate non sarร uguale per tutti. La difficoltร di cui sto parlando non รจ di natura materiale, ma umana e morale: i centri sociali vengono categorizzati come attivitร che non dovranno rispettare in maniera rigida le regole e le previsioni del Dpcm, mentre i circoli e le associazioni di area identitaria non godranno di questa sorta di “wild card”.
La cosa non crea stupore, ma siamo di fronte alla solita e ripetuta situazione per cui chi vive il mondo fa parte di una categoria inferiore. E come sempre chi resiste si appunterร una nuova medaglia al petto. Visto che nei prossimi giorni uscirร il decreto definitivo, si capirร โdi che morte dovremo morireโ.
Andrea Borelli