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Clandestini: la Germania si chiude, a differenza nostra

by Andrea Grieco
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Germania

La Germania, come abbiamo visto negli ultimi mesi, ha portato avanti una politica di sostegno alle Ong che si occupano di immigrazione nella zona del Mar Mediterraneo, trovando addirittura il tempo per impartire una lezione morale all’Italia. Alcune settimane fa c’era stato un battibecco tra il ministro della Difesa Crosetto e il ministro degli Esteri tedesco, il quale aveva dichiarato che “salvare le persone che annegano e si trovano in difficoltà in mare è un dovere giuridico, umanitario e morale”, le solite belle parole di chi vuole ergersi sul piedistallo della superiorità morale mentre, nella realtà, fa (giustamente) tutto il contrario.

In Germania controlli per contrastare i clandestini

Come riportato dal quotidiano tedesco Die Welt, il governo federale del Cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz avrebbe deciso di notificare a Bruxelles la volontà di stabilire dei controlli fissi alle frontiere del Paese, specialmente in quei tratti di confine colpiti maggiorente dal flusso di immigrati. Le zone che verrebbero sottoposte a controlli fissi più capillari sarebbero proprio quelle al confine con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera, frontiere famose per essere delle vere e proprie tratte per migliaia di immigrati clandestini. Secondo il giornale di Amburgo, le indiscrezioni arriverebbero da ambienti vicini al primo partito di governo e del ministero dell’Interno.

C’è chi si chiude e chi presta il fianco

L’esecutivo guidato da SPD, Verdi e liberal-democratici, mentre da una parte porta aiuti economici a quelle organizzazioni che operano nel Mediterraneo e che riversano sulle coste italiane centinaia di immigrati clandestini ogni giorno, dall’altra si chiude. L’Italia dovrebbe seguire al più presto l’esempio di Berlino e iniziare a difendere i propri confini da quella che si sta rivelando un’invasione in piena regola. La risposta dell’Ue al fenomeno immigrazione non è all’altezza della situazione, per questo è necessario abbandonare l’immobilismo che regna ora all’interno del governo Meloni e portare avanti politiche strutturali per contrastare questa tendenza.

Andrea Grieco

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