Dopo il milione e mezzo di immigrati arrivati quest’anno, per il 2016 ne sono previsti un altro milione e mezzo e mezzo milione anche nel 2017. Un grande impatto sulla forza lavorativa europea e anche sui conti dei paesi europei più a rischio sul piano economico finanziario come l’Italia, con un costo stimato nello 0,2% del Pil. Numeri che dovrebbero far drizzare le antenne alle istituzioni e alla classe politica europea, che invece sembra capace di rispondere solo col dogma dell’integrazione e dell’accoglienza a tutti i costi. La “grande sostituzione” dei popoli europei è in atto, sembrano accorgersene tutti, tranne chi ci governa.
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