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Conte rottama Quota 100: “E’ un progetto triennale, non sarà rinnovato”

by Cristina Gauri
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Roma, 27 set – Doccia fredda, anzi gelata per migliaia di futuri pensionati che hanno appreso dalla viva voce del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in diretta al Festival dell’Economia di Trento, che quota 100 non sarà rinnovata e andrà così a estinguersi a fine 2021. “Una misura triennale che voleva supplire a un disagio sociale che si era creato, provocato dalla riforma Fornero. Si tratta di un’offerta temporale, per cui non è all’ordine del giorno il suo rinnovo“, così Conte ha definito il provvedimento fortemente voluto dalla Lega e approvato durante il Conte I. Il premier ha poi affrontato la questione dei lavori usuranti, asserendo che è necessario distinguere le età di pensionamento a seconda della usura fisica e mentale ingenerata da una data professione. “Il sistema delle pensioni va però riformato e bisogna fare una lista dei lavori usuranti. Un professore universitario vorrebbe lavorare a settant’anni, mentre in tanti lavori usuranti non possiamo prospettare una vita lavorativa così lunga. Dobbiamo avere il coraggio di differenziare”, ha dichiarato a tal proposito Conte.

Salvini promette guerra

L’annuncio ha comprensibilmente aperto una forte polemica politica, con Matteo Renzi tripudiante per il superamento di una misura “populista”. Sul piede di guerra ovviamente l’altro Matteo, Salvini, il quale ha dichiarato “vogliono tornare alla Legge Fornero? La Lega non glielo permetterà, promesso. Non si scherza con i sacrifici di milioni di lavoratrici e lavoratori italiani”.

Ma il rdc non verrà toccato

E se Quota 100, invisa all’Unione europea e cavallo di battaglia dell’ex alleato leghista, può essere ammainata senza grandi ripensamenti, Conte ci tiene a precisare l’importanza del reddito di cittadinanza, che pur perfettibile e migliorabile, avrebbe stando alle parole del premier garantito la stabilità sociale nel cuore della pandemia. “Meno male che avevamo una misura di protezione sociale come il reddito di cittadinanza, cui abbiamo aggiunto il reddito di emergenza”, queste le parole di Conte, il quale ha poi aggiunto a proposito delle modifiche da apportare “certo si possono sempre migliorare in fase di attuazione. In due anni calare una misura così complessa in un tessuto sociale che presenta criticità strutturali non è affatto semplice. Il progetto di inserimento nel mondo del lavoro collegato al reddito di cittadinanza ci vede ancora indietro”.

Continua la guerra al contante

Non poteva mancare poi una lunga dichiarazione sulla progressiva abolizione dei pagamenti in contante, la quale garantirebbe la premessa per arrivare a pagare meno tasse. E così Conte promette di “incrementare tutte le operazioni digitali, anche perché se non tocchiamo il denaro c’è meno occasione di contagio. Abbiamo già la fatturazione elettronica: il primo gennaio partono gli scontrini elettronici, per tutte le società e imprese, anche con fatturato al di sotto dei 400mila euro. Dal primo dicembre passeremo a incentivi con il cashback perché ci sia un mutamento di abitudini degli italiani e così contrastiamo anche il sommerso, creando le premesse per pagare meno tasse“. In un colpo solo, digitalizzazione, meno contagio per via dei minori contatti fisici, controlli fiscali più semplici e minor peso della tassazione, una autentica panacea stando al Presidente del Consiglio.

Capitolo Recovery Fund. Nei giorni scorsi sono state diffuse bozze dei progetti, alcuni dei quali oggettivamente surreali, per la spendita delle somme in arrivo con il progetto europeo. Conte è duro e dopo aver premesso di aver sporto denuncia per la diffusione di quelle bozze aggiunge “non possiamo consentirci progetti parcellizzati: aggregheremo i singoli progetti che saranno in numero molto più ridotto e forniranno una visione di Paese, in linea con le indicazioni Ue. Per evitare di sprecare fondi europei “cambierà tutto: avremo una struttura normativa dedicata al Recovery Plan, che ci consentirà di individuare soggetti ad hoc e un percorso che ci consentirà di monitorare l’attuazione. Aspettate a giudicare”.

Dulcis in fundo, come se non fosse bastata l’abolizione di quota 100 per marcare le distanze dal suo ex alleato leghista, Conte dichiara che a breve i decreti sicurezza saranno riscritti al fine di garantire maggiore protezione alla cittadinanza e agli immigrati.

Cristina Gauri

 

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Sergio Pacillo 27 Settembre 2020 - 12:25

Un professore universitario ?!…
Ma guarda un po’…….

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