Roma, 27 lug – Al discusso e tanto atteso convegno in Senato dei cosiddetti «negazionisti del Covid» – anche se il termine è usato a sproposito – dal titolo Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti, organizzato tra gli altri da Vittorio Sgarbi ha parlato anche il tenore Andrea Bocelli. «Ho accolto questo invito» al convegno, puntualizza, «ma sono lontano dalla politica».
Disobbediente
E le sue dichiarazioni hanno fatto scalpore provocando un vespaio di polemiche. «Mi sono sentito umiliato e offeso come cittadino quando mi è stato vietato di uscire di casa. Devo anche confessare, e lo faccio qui pubblicamente, di aver anche in certi casi disobbedito volontariamente a questo divieto», ha spiegato il tenore, giustificando così la sua disobbedienza: «Non mi sembrava giusto né salutare. Ho una certa età e ho bisogno di sole e di vitamina D». Durante il suo intervento Bocelli ha raccontato la propria esperienza durante il lockdown: dall’isolamento alla scoperta della positività sua e della moglie, fino alla donazione del plasma una volta guariti.
Domande coraggiose
Un punto di vista critico, diverso da quello adottato dalla maggior parte dei rappresentanti del mondo dello spettacolo, in gran parte allineati con le decisioni governative: «Quando siamo entrati in pieno lockdown ho anche cercato di immedesimarmi in chi doveva prendere decisioni così delicate. Poi ho cercato di analizzare la realtà e mi sono reso conto che le cose non erano così come ci venivano raccontate», ha aggiunto criticando anche la gestione della chiusura delle scuole: «Mi preme rivolgere un appello per dire che bisogna riaprire le scuole e riprendere i libri in mano. Non posso pensare che i nostri ragazzi, io ho una figlia di 8 anni, debbano trovarsi in classe con la mascherina». E ha poi concluso: «Io conosco un sacco di gente, ma non ho mai conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva, quindi perché questa gravità?».
Cristina Gauri
2 comments
a hah ah certo sei ceco come una talpa ma i soldi li vedi bene ah ah ah
Se anche A. Bocelli comincia ad incazzarsi…, non lo ritengo un segno da poco.