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Coronavirus, le vittime salgono a 11. Primo caso in Sud America, un italiano in Brasile

by Ludovica Colli
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Roma, 26 feb – Salgono a 11 le vittime accertate per il coronavirus in Italia. Le ultime quattro vittime sono un 84enne di Nembro, in provincia di Bergamo, un uomo di 91 anni di San Fiorano, una donna di 83 anni di Codogno, entrambi in provincia di Lodi e una donna di 76 anni che era stata ricoverata in rianimazione a Treviso per complicanze respiratorie. Secondo quanto riferito dal commissario straordinario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione civile, sono 325 (240 nella sola Lombardia) i contagiati in Italia, di cui tre in Sicilia.

Primo caso in Sud America, un italiano in Brasile

Intanto si registra il primo caso di coronavirus in Brasile: un uomo di San Paolo, appena rientrato dall’Italia, è risultato positivo ai test. Il 61enne, ha fatto sapere l’ospedale israelita Albert Einstein in una nota riportata dal quotidiano Folha de Sao Paulo, “è in buone condizioni e non ha bisogno di essere ricoverato, resterà in isolamento nei prossimi 14 giorni”, a casa. Si tratta del primo caso di contagio in Sud America. C’è anche il primo caso di coronavirus a Barcellona: una donna italiana di 36 anni residente in Spagna. Era appena rientrata da un viaggio in Italia tra Bergamo e Milano. E sono due italiani provenienti da Bergamo i contagiati registrati in Tirolo. Lo si apprende da fonti informate. Secondo diversi media, l’albergo di Innsbruck, dove lavora la donna, è stato messo in isolamento. La coppia, attualmente in quarantena in un ospedale di Innsbruck, era arrivata in Tirolo in auto la settimana scorsa.

Rezza: “Unico modo per proteggere anziani è circoscrivere i focolai”

In Italia c’è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo“. Parola di Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità in conferenza stampa alla Protezione civile. Prima che fosse individuato il “caso indice”, vale a dire il 38enne di Cologno, il coronavirus era già in circolazione nel lodigiano da “una/due settimane“, chiarisce Rezza. “Quasi tutto – precisa – è riconducibile all’epicentro dell’epidemia, che si trova nel lodigiano. Poi ci sono un paio di focolai più piccoli in Veneto. Ma gli altri sono casi che vengono dall’epicentro dell’epidemia”.

“Tutti coloro che sono stati negli ultimi 14 giorni nelle zone focolaio devono comunicarlo alla Asl”

Tutti coloro che sono stati negli ultimi 14 giorni nelle zone focolaio italiane – quindi nei dieci comuni lombardi della zona rossa e a Vo’ Euganeo in Veneto – devono comunicarlo alla Asl che dispone la “sorveglianza sanitaria” e “l’isolamento fiduciario” nella propria abitazione. E’ quanto prevede la bozza della nuova ordinanza, di cui l’Ansa ha preso visione, che il governo sta mettendo a punto per uniformare i comportamenti delle regioni fuori dall’area del contagio. Gite scolastiche e gemellaggi sospesi fino al 15 marzo per le scuole “di ogni ordine e grado”. Le assenze oltre i 5 giorni andranno giustificate con certificato medico. Le scuole chiuse per l’emergenza potranno attivare “modalità di didattica a distanza”.

Disinfettante per le mani per gli uffici pubblici e pulizia di bus e metro

Disinfettante per le mani in tutti gli uffici pubblici e pulizia di bus e metro. Sono due misure disposte dal modello di ordinanza su coronavirus che il governo ha preparato per le Regioni fuori dall’area del contagio. “Nelle Pa, nelle strutture sanitarie e in tutti i locali aperti al pubblico, devono essere messe a disposizione di addetti, utenti e visitatori, disinfettanti per il lavaggio delle mani“. Inoltre “le aziende di trasporto pubblico locale devono adottare interventi straordinari di pulizia dei mezzi“.

Stop di 28 giorni alle donazioni di sangue per chi è stato dopo l’1 febbraio nei comuni in quarantena per il coronavirus. In Veneto e Lombardia sospesi anche gli esami per la patente di guida. A chi non potrà sostenere l’esame per la sospensione verranno prorogati i termini (anche del foglio rosa). Verrà stabilito anche “un numero massimo degli accessi giornalieri” agli uffici, che dovranno individuare “idonei spazi di attesa esterni”.

Ludovica Colli

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4 comments

Sergio Pacillo 26 Febbraio 2020 - 9:31

Sapete quanti morti ci sono nel mondo ogni giorno per complicazioni da influenze ?
Risposta:
Più di qualche migliaia.

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