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Delirio Gad Lerner: “Nella Lega sparare agli africani è una vocazione”

by Alessandro Della Guglia
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Gad Lerner Lega, delirio

Roma, 22 lug – “In quel partito sparare agli africani è una vocazione”. Così Gad Lerner commenta su Twitter i fatti di Voghera, dove un assessore della Lega ha sparato a un uomo di nazionalità marocchina, uccidendolo. Fatti su cui come ovvio deve ancora essere fatta piena luce e su cui è in atto uno scontato dibattito politico. Una reazione del buon Gad a riguardo era prevedibile. Abituato com’è a sentenziare, ergendosi sul piedistallo con spocchia stucchevole e puntando il dito contro il nemico di turno. Di solito, curiosa casualità, se la prende con qualche esponente di destra. Per carità, legittimo, fa parte del gioco e nessuno si aspetta teneri apprezzamenti da lui. Un conto però è l’analisi o l’invettiva gentile, per quanto dura, un altro è il delirio ingiurioso. E quello partorito stavolta da Lerner tale è, un’assurdità.

I deliri di Gad Lerner sulla Lega

“Vi ricordo che anche Luca Traini, il giustiziere di Macerata, era iscritto alla Lega. Diciamo che in quel partito sparare agli africani è una vocazione. Dieci anni fa, dopo la strage di #Utoya il deputato europeo leghista Mario Borghezio lodò le idee dell’attentatore”, cinguetta oggi Lerner. Una riflessione talmente fuori luogo da commentarsi da sola.

E che si aggiunge a un altro tweet agghiacciante che il buon Gad ha tirato fuori ieri.
Il #razzismo si manifesta sempre così, come automatismo: lo riconosciamo nell’istinto programmato che induce @matteosalvinimi a definire subito #legittimadifesa quanto accaduto a #Voghera Messaggio implicito: il mio assessore è un duro, nessuno piangerà per un marocchino di meno”.

A proposito di odio online

Ora, qualcuno potrebbe facilmente far notare che siamo alle solite amenità tirate fuori da certa sinistra. Il cosiddetto “brodo culturale”, l’ambiente malsano in cui crescono i politici di destra, i programmi e i partiti che andrebbero censurati perché poi alla fine producono solo episodi criminali e via cianciando. L’incapacità di accettare l’altro da sé, di confrontarsi quindi con le diverse idee altrui su qualsivoglia tema, è d’altronde una prerogativa di certi commentatori tra il radical e lo chic. In questo caso però si scivola oltre, verso baggianate da brividi. Poi hanno pure il coraggio di straparlare di odio sovranista e pericolosi messaggi diffusi in rete. Ma per piacere.

Alessandro Della Guglia

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1 commento

Steel 22 Luglio 2021 - 5:15

infame

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