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Niente fumo in auto: l’isteria salutista colpisce ancora

by Adriano Scianca
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fumoRoma, 13 feb – Gli storici di domani lo ricorderanno come l’unico vero contributo del centrodestra di governo. Parliamo della lotta contro il fumo. Dieci anni fa la legge Sirchia vietò il fumo nei luoghi chiusi. Oggi Beatrice Lorenzin, ministro della Salute in quota Ncd, lancia un nuovo giro di vite.

La norma per il divieto di fumo in auto alla presenza di minori sarebbe infatti stata trasmessa a Palazzo Chigi per essere inserita, secondo quanto si apprende, nel Milleproroghe o in uno dei prossimi veicoli parlamentari del governo. In Inghilterra lo stesso divieto sarà in vigore a partire dal primo ottobre.

Di recente, sempre da noi, è stato posto il divieto di consumare le sigarette negli spazi esterni delle scuole e si è alzato fino a 18 anni il divieto di vendita di prodotti del tabacco. Qualche tempo fa era addirittura emersa la possibilità di vietare le sigarette nei film, un’idiozia talmente grossa da suscitare la levata di scudi dei registi italiani (se l’arte avesse dovuto rappresentare solo esempi edificanti, morali e salutisti, semplicemente non sarebbe esistita).

L’Oms ha inoltre indicato una strategia che potrebbe essere adottata anche in Italia: quella di far scattare automaticamente un costante aumento dei prezzi delle sigarette. Infine deve essere recepita una direttiva europea approvata nell’aprile scorso in base alla quale, tra l’altro, sul 65% della superficie dei pacchetti dovranno essere introdotte immagini dissuasive.

Il terrorismo salutista, del resto, fa molto di più che occuparsi dello stato dei nostri polmoni, ma ha una precisa portata culturale. Pensiamo solo a ciò che diceva Georges Bataille sul fumare come rottura ludica della quotidianità sottomessa ai meccanismi razionalisti della mercificazione. “Ciò che colpisce, nella moltitudine che fuma, è la scarsa consapevolezza che ne ha. Nessuna occupazione è meno afferrabile. Le feste del fumo sottraggono abilmente alla coscienza il fatto che ha luogo una festa.

Eppure in questo uso vi è una stregoneria nascosta: chi fuma è in accordo con le cose (quelle cose che sono il cielo, una nuvola, la luce). Poco importa che un fumatore lo sappia: il tabacco lo libera per un momento dal bisogno di agire. Egli vive (anche quando continua ad essere occupato). Il fumo che sfugge dolcemente dalla bocca dà alla vita la libertà, l’oziosità che sono proprie delle nuvole”. E forse, adesso, l’isteria salutista ci sembra molto più chiara.

Adriano Scianca

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