Bolzano, 6 marzo – Mazzo di fiori deposto sulla tomba di Ljubov’ Dostoevskaja, figlia dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij. E’ questo l’omaggio simbolico di CasaPound, un gesto dolce e al contempo molto forte contro i recenti episodi di cancel culture legati alla questione Russia-Ucraina. Il tutto dopo che il professor Paolo Nori, docente di traduzione editoriale della saggistica russa al Dipartimento di studi umanistici Iulm, si era visto cancellare dall’Università Milano Bicocca un mini-corso in quattro lezioni, gratuite e aperte a tutti, sul grande scrittore russo.
Dostoevskij, l’omaggio di CasaPound
“Al netto delle posizioni che si possono prendere in merito all’attuale scenario in Ucraina, troviamo ridicolo e pericoloso applicare una censura sistematica contro ciò che proviene dalla Russia. Il tentativo di censurare un autore come Dostoevskij, che anche per una semplice questione temporale con la politica dell’attuale governo russo non c’entra nulla, è l’emblema di una situazione che rasenta il delirio”, si legge nella nota di CasaPound.
“Inaccettabili liste di proscrizione”
“Non è possibile pensare di colpire la Russia creando liste di proscrizione contro artisti, autori, atleti o lavoratori russi passati e contemporanei: è un atteggiamento miope e ridicolo, eticamente inaccettabile. La scelta di portare fiori proprio sulla tomba di Ljubov’ non è causale: fu il Fascismo a volerne omaggiare la figura, realizzando il monumento commemorativo che ora si trova nel cimitero di Bolzano. Lo fece nonostante le enormi differenze ideologiche con la Russia stalinista del 1931. Questo spirito noi vogliamo oggi far riaffiorare, contro quella ‘cultura democratica’ che si erge a detentrice di morale ma è pronta ad applicare la peggiore e più infame censura contro chi identifica come nemico”.
1 commento
Ben fatto, la “terra” è dura ma è la realtà con la quale dobbiamo fare i conti piaccia o non piaccia ai contatori di balle.