Roma, 12 apr — Arriva la conferma dai test sul materiale genetico: è Jj4 l’orsa che la scorsa settimana ha sbranato, uccidendolo, Andrea Papi, il runner 26enne di Calves aggredito mentre si stava allenando nel bosco vicino casa. Lo ha fatto sapere stamattina la Procura di Trento basandosi sulle analisi del Dna ritrovato sui resti del ragazzo. La notizia è stata diffusa dalla Procura per «evidenti motivi di interesse e sicurezza pubblica».

E’ Jj4 l’orsa che ha sbranato Andrea Papi

«Poiché sussistono evidenti motivi di interesse e sicurezza pubblica, evitando così una diffusione incontrollata di notizie non corrispondenti al vero, ho deciso di anticipare, rispetto al deposito della relazione finale dei consulenti, gli accertamenti relativi all’aggressione mortale occorsa ad Andrea Papi lo scorso 5 aprile», ha fatto sapere il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi. «Un primo esito degli accertamenti delle analisi genetiche condotte su 10 reperti dei genotipi di orso presenti sul territorio provinciale ha rilevato che il genotipo identificato dal Dna ottenuto corrisponde a quello dell’orso denominato JJ4».

Chi è Jj4

Jj4 ha 17 anni, e risulta essere uno degli esemplari di orso che il presidente della Provincia di Trento Fugatti aveva già indicato come «problematici» e quindi da sopprimere. Già nel 2020 il suo nome era balzato all’onore delle cronache per aver quasi ammazzato, aggredendoli, due uomini che stavano facendo un’escursione sul Monte Peller. Si trattava di Fabio e Christian Misseroni, padre e figlio. La Provincia aveva richiesto l’abbattimento dell’orsa e sul caso era scoppiata una durissima polemica con l’allora ministro dell’Ambiente Costa.  Anche le due scampate vittime di Jj4, nonostante l’attacco, si erano espresse negativamente nei confronti dell’abbattimento dell’animale. «Siamo contrari perché abbiamo rispetto della montagna e degli animali che ci vivono», avevano dichiarato. L’ordinanza di cattura venne infine annullata dal Tar. 

Ordine di abbattimento

L’orsa, uno degli esemplari più anziani della regione, è nata in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, Joze e Jurka, rilasciati tra il 2000 e il 2001, come previsto dal progetto Life Ursus. Il radiocollare di cui l’esemplare è dotato risulta attualmente scarico e non trasmette più i dati relativi ai suoi spostamenti.

«Una volta identificato, si procederà all’abbattimento», ha confermato ieri il presidente della Provincia di Trento. «Oltre che sull’abbattimento dell’animale che ha attaccato Andrea Papi — ha riferito Fugati — Ispra ha annunciato il proprio parere favorevole anche rispetto agli orsi che in passato hanno provocato il ferimento di escursionisti». Il governatore ha firmerà le ordinanze di abbattimento per altri tre esemplari «problematici».

Trasferimenti di massa e spray anti aggressione

Il governo sta inoltre valutando un piano di trasferimento di massa per i plantigradi trentini che verrebbero dunque portati in altre zone – tranne un numero giudicato «sostenibile col mantenimento nella provincia autonoma», ma non risulta ancora chiaro dove. Lo ha fatto sapere in un comunicato il ministero dell’Ambiente, in seguito all’incontro di ieri a Roma tra il ministro Gilberto Pichetto e il governatore Fugatti. Tra le misure prese in considerazione, vi è anche la possibilità di dotare gli operatori di pubblica sicurezza di dispositivi di difesa come gli spray anti aggressione, come avviene già in altri Paesi.

Cristina Gauri

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Classe 1977, nata nella città dei Mille e cresciuta ai piedi della Val Brembana, dell’identità orobica ha preso il meglio e il peggio. Ex musicista elettronica, ha passato metà della sua vita a fare cazzate negli ambienti malsani delle sottoculture, vera scuola di vita da cui è uscita con la consapevolezza che guarire dall’egemonia culturale della sinistra, soprattutto in ambito giovanile, è un dovere morale, e non cessa mai di ricordarlo quando scrive. Ha fatto uscire due dischi cacofonici e prima di diventare giornalista pubblicista è stata social media manager in tempi assai «pionieri» per un noto quotidiano sabaudo. Scrive di tutto quello che la fa arrabbiare, compresi i tic e le idiozie della sua stessa area politica.

4 Commenti

  1. VOGLIO VEDERE IN GALERA coloro che hanno segnato come pericolosa quest’orsa e poi l’hanno lasciata libera di girare per il trentino,in attesa che ci scappasse il morto.

    LI VOGLIO-IN-GALERA,punto.

    e insieme a loro,anche tutti gli imbecilli naziambientalisti invasati che hanno spinto
    e legiferato per rentitrodurre lupi ed orsi nel nostro territorio,
    dove già erano stati sterminati secoli fa per problemi di convivenza…
    in una italia dove si e no,c’era UN TERZO della popolazione odierna,
    e il turismo montano NON esisteva nemmeno:

    DEVONO PAGARE,per la loro imbecillità.

  2. Chiedere di spostarli, esiliarli in in Russia, no eh ? “Spostati” non dovrebbe equivalere solo alla definizione per certi soggetti che gravitano nel Trentino… veri sinistri da sempre.

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