Roma, 27 mag – Mentre le indagini presso la Procura di Ragusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina riguardanti Proactiva Open Arms, proseguono funestate dalle influenze dei membri di Magistratura Democratica1, spunta un video che dimostra, senza nessun appello, il rapporto di stretta collaborazione tra la ONG spagnola del bagnino Oscar Camps e la Milizia di Zawiya, conosciuta anche come Al-Bija e risaputa facilitatrice del business dei trafficanti in Libia.
La cordiale cooperazione è durata per ben due anni, fino agli accordi dell’estate scorsa tra il governo italiano e il Presidente del Governo di Accordo Nazionale della Libia, al-Serraj, che ha portato anche all’arresto dei membri di Al-Bija ritratti nel suddetto video.
La collaborazione, ovviamente, non riguarda solo Proactiva Open Arms, ma tutte le ONG allora operanti davanti alle coste libiche.
Paradossale altresì che allora le ONG non avessero nessun tipo di timore e nessuna scrupolo per la sicurezza dei cosiddetti volontari a bordo delle proprie navi, nonostante le armi e la spregiudicatezza criminale della Milizia di Zawiya.
Sono noti gli appelli odierni e quotidiani delle ONG e della stampa di regime pro immigrazione contro la “vera” Guardia Costiera Libica che ha portato anche ad una denuncia rivolta all’Italia per gli accordi con la Libia alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo2. All’epoca però i miliziani agevolavano il business e quindi nessuna denuncia.
La Repubblica è arrivata perfino a distorcere volutamente la traduzione di un video registrato da Proactiva Open Arms per denigrare l’operato della Guardia Costiera Libica, come da noi documentato a marzo3.
Dopo mesi (novembre 2017) dall’arresto dei suoi membri, la stampa pro immigrazione continua intenzionalmente a confondere i criminali della Milizia di Zawiya (Al-Bija) con la Guardia Costiera Libica, che ricordiamo essere nata in seguito agli accordi Italia-Libia ed essere addestrata dalla nostra Guardia Costiera in concerto con gli esperti di EUNAVFOR MED Operazione Sophia (e da loro monitorata).
Solo il comandante Abdulrahman Milad, detto appunto Al-Bija, è al momento irreperibile. Anche Speciale TG1 fa una voluta confusione.
Nel video di Proactiva Open Arms si parla anche di petrolio: la stessa Milizia di Zawiya, oltre al traffico di esseri umani, è stata accusata, dalla Procura di Catania di Carmelo Zuccaro, anche del furto e del contrabbando di petrolio libico. Su questo è paradossale la deliberata confusione contenuta nell’articolo “L’Italia affida i migranti agli stessi che fa arrestare per contrabbando” di Open Migration4 (seppur si basi su un accurato report di Nancy Porsia5), progetto italiano voluto e finanziato dalla Open Society Foundations di George Soros. Che evidentemente non vuole fermare la tratta di africani, denigrando a mezzo stampa le autorità libiche nostre partner nella lotta a queste associazioni criminali.
La disinformazione creata dalla stampa di regime pro immigrazione riguardo alla Guardia Costiera Libica confusa ad hoc con la Milizia di Zawiya, è la stessa fatta tra centri di detenzione governativi libici volutamente accostati ai covi dei trafficanti dove vengono imprigionati e torturati i migranti prima della partenza verso l’Italia6. Ma questo sarà argomento di un altro articolo.
In conclusione, il video dimostra chiaramente che le ONG (in questo caso Proactiva Open Arms) prima degli accordi Italia-Libia, erano in contatto diretto con i trafficanti di esseri umani e con la Milizia di Al-Bija, che facilitava i trasbordi “a consegna” avvenuta.
E poi li chiamano “umanitari”. Questo non è semplice pull factor.
Francesca Totolo
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[…] Open Arms, proseguono funestate dalle influenze dei membri di Magistratura Democratica1, spunta un video che dimostra, senza nessun appello, il rapporto di stretta collaborazione tra la […]
[…] che l’Europa agisca collettivamente». Eh già, lo stesso Saviano che elogia e sostiene quelle Ong che intrattengono rapporti quantomeno ambigui proprio con i trafficanti di esseri umani. Ma tutto questo, del resto, passa in secondo piano. Molto meglio concludere con un appello […]
[…] Quelle: ilprimatonazionale.it/cronaca/ecco-come-la-ong-spagnola-proactiva-open-arms-collabora-con-i-traffica… […]