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Fase 2, riapertura a tappe dal 4 maggio. Ecco aziende e negozi che ripartiranno

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 9 apr – Nuove anticipazioni sul prossimo decreto (le misure in vigore scadono il 13 aprile) gettano maggiore luce su come potrà essere la “fase 2“, la riapertura del Paese dopo la serrata generale anti coronavirus. Fermo restando che molto probabilmente il nuovo Dpcm confermerà gran parte delle restrizioni per almeno altri 15 giorni, si inizia a delineare come sarà il quadro di allentamento progressivo delle misure per contenere i contagi. A quanto pare, la “fase 2” potrà avere tempi e modi diversi nelle varie Regioni, ma la decisione finale spetterà sempre al governo. Sarebbe questa la linea decisa da Palazzo Chigi per gestire l’emergenza a partire dal 4 maggio (data plausibile per la riapertura di alcuni negozi e per l’allentamento delle restrizioni sugli spostamenti).

Ecco le aziende che potrebbero ripartire dopo le vacanze pasquali

In sostanza, il nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte dovrebbe confermare i divieti di spostamento per i cittadini ma autorizzare alcune imprese a riprendere l’attività subito dopo le vacanze pasquali. Allo scadere, dunque, del decreto attualmente in vigore. Le aziende in questione devono però assicurare al personale tutte le misure di sicurezza, dalla distanza di un metro tra un lavoratore e l’altro ai dispositivi di protezione individuale. Negli incontri tra governo, sindacati e rappresentanti di categoria a quanto pare si sarebbe parlato di iniziare dalla riapertura di librerie, cartolerie, ma anche delle pasticcerie. Inoltre si sarebbe deciso di chiarire che ristoranti e tavole calde restano chiusi ma possono consegnare i piatti a domicilio. Il governo inoltre è pronto a riaprire alcune aziende meccaniche e di supporto al settore agroalimentare, oltre alla movimentazioni di merci giacenti nei magazzini.

Dopo il 4 maggio riaperture per altre aziende e negozi

Per il futuro, per quanto riguarda i cittadini, una volta evitato il rischio di assembramenti confermando la serrata generale fino a Pasquetta inclusa, ci si attende una conferma delle restrizioni fino appunto al 4 maggio, onde evitare uscite in massa per i fine settimana del 25 aprile e del 1 maggio. Dopo di che, sempre se l’indice dei contagi R con zero sarà appunto prossimo allo zero, le riaperture di altre aziende saranno pianificate con le Regioni tenendo conto dei diversi livelli di contagio e soprattutto delle misure di contenimento che ogni governatore sarà in grado di garantire. Il tutto di concerto con il governo centrale – a Palazzo Chigi infatti spetta l’ultima parola. Per le aziende che riapriranno ci saranno turni e fasce orarie per i lavoratori che non sono in smart working e i negozi che riapriranno dovranno garantire l’ingresso scaglionato, proprio come avviene adesso per supermercati e farmacie.

A maggio forse i primi allentamenti sulle restrizioni per i cittadini

Nel corso del mese di maggio ci sarà la vera e propria “fase 2” per i cittadini. Sarà insomma possibile uscire nuovamente di casa. Le Regioni che hanno avuto il maggior numero di contagi e dove quindi la popolazione è maggiormente immunizzata e quelle che hanno un numero basso di malati potrebbero ottenere dal governo centrale il via libera all’eliminazione di alcune restrizioni sulle passeggiate e deroghe all’obbligo di restare nel proprio Comune. Come è noto, per ovvie ragioni sanitarie, in fondo all lista delle riaperture rimangono bar, ristoranti, luoghi per eventi che dovranno comunque riorganizzare i propri spazi con il distanziamento di almeno due metri tra i tavoli e le protezioni personali per camerieri e dipendenti. In generale, per la “scaletta” della ripresa dei vari comparti, è già al lavoro l’Inail, che sta classificando il rischio – basso, medio, alto – attività per attività.

Se Confindustria e sindacati premono per una riapertura e anche all’interno della maggioranza ci sono schieramenti che chiedono di ripartire prima possibile, ancora una volta Conte si affiderà al parere degli esperti, che esigono massima cautela e gradualità nella riapertura del Paese, per non vanificare i sacrifici compiuti fino ad ora.

Adolfo Spezzaferro

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