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Fine coprifuoco mai. Brusaferro (Iss): “Per riaprire bisogna prima vaccinare metà della popolazione”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 3 mag – Non se ne esce: ora che i numeri della pandemia sono in netto miglioramento il presidente dell’Iss e portavoce del Cts Silvio Brusaferro avverte che per riaprire bisogna aspettare di vaccinare più della metà della popolazione. “Fino a che non avremo vaccinato più di metà della popolazione”, dice, bisognerà “continuare ad adottare comportamenti di prudenza per non essere poi costretti ad adottare nuove misure restrittive”. Stessa solfa da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, secondo cui ”la situazione non è ancora sotto controllo” e occorre quindi non abbassare la guardia. Dal canto suo, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia usa invece toni rassicuranti: “il Piano vaccinale ha subìto rallentamenti, ma le vacanze estive verranno salvate dal lasciapassare per muoversi verso i luoghi di villeggiatura“.

Brusaferro (Iss): “Per allentare misure occorre prima vaccinare più della metà della popolazione”

Insomma, con l’arrivo della bella stagione (e del caldo, vero killer per il virus) le restrizioni – a partire dal coprifuoco alle 22 – sono ancora tutte in vigore. Calano i contagi e i ricoveri ma per il Cts e i vari esperti filogovernativi non si può ancora parlare di riaperture. Per allentare ancora le misure “occorre mantenere l’Rt sotto 1, avvicinarsi alla soglia dei 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti (ora i casi sono 157, ndr), ridurre ancora la pressione sui servizi sanitari e aver vaccinato più di metà della popolazione”. Lo spiega Brusaferro in un’intervista a La Stampa. “Fino a che la maggioranza della popolazione non verrà immunizzata – spiega – dovremo convivere con le regole sul distanziamento e non abbandonare le mascherine“.

La ricetta del presidente dell’Iss

Brusaferro sottolinea che ”per evitare che la curva torni a crescere serve intervenire a tre livelli. Primo, continuare a vaccinare al ritmo sostenuto di questi ultimi giorni. Secondo, monitorare bene la situazione e intervenire localmente dove necessario. Terzo, ma non certamente ultimo, fino a che non avremo un maggior numero di immunizzati continuare ad adottare comportamenti di prudenza per non essere poi costretti ad adottare nuove misure restrittive”. “Mascherine e distanziamento – precisa l’esperto – serviranno ancora fino a che larga parte della popolazione non sarà vaccinata, perché anche chi è immunizzato non può escludere il rischio di contagio chi non lo è“.


Riguardo l’efficacia dei vaccini rispetto alle varianti, il portavoce del Cts precisa che “rispetto a quella inglese funzionano molto bene, mentre alcuni un po’ meno con quella sudafricana, che fortunatamente circola pochissimo nel nostro Paese. Per la brasiliana gli studi sono in corso e per l’indiana è troppo presto per dirlo”.

Locatelli (Css) condanna gli assembramenti dei tifosi interisti

A rincarare la dose è Locatelli, secondo cui “la circolazione virale non può essere ancora sottovalutata. C’è un miglioramento ma non può esserci rilassamento rispetto ai nostri comportamenti”. Ai microfoni di Sky Tg24, il coordinatore del Cts condanna pure gli assembramenti di ieri dei tifosi interisti in piazza Duomo a Milano. ”Assolutamente non possiamo permetterci queste immagini, vanno evitati gli assembramenti anche se la gioia si può comprendere. Ma deve prevalere il senso di responsabilità e rispettare i 121mila morti che abbiamo avuto in Italia”. Ancora, “per prudenza dobbiamo orientarci all’uso della mascherina anche d’estate, poi se i contagi diminuiranno si rivedranno le regole”, fa presente.

“Bene il certificato verde ma meglio fare il vaccino”

Per adesso, “andiamoci con i piedi di piombo, perché dobbiamo fare dei ragionamenti fondati su principi di gradualità e progressività. Il ‘green certificate’ – aggiunge – consentirebbe di viaggiare e di partecipare a degli aventi e potrebbe essere una strategia per ripartire e ridurre il rischio, ma l’invito principale è quello di aderire alla campagna vaccinale”.

Garavaglia: “Coprifuoco? Problema già accantonato”

Proprio sul discusso e discutibile certificato verde per spostarsi (il pass che i medici di base ancora non vogliono rilasciare visti i rilievi del Garante della privacy), punta invece Garavaglia. “Per ragioni diverse, che conosciamo tutti, il Piano di vaccinazione ha subito rallentamenti rispetto agli obbiettivi iniziali. Comunque, le vacanze estive verranno salvate dal lasciapassare, che permetterà di muoversi verso i luoghi di villeggiatura”. Così il ministro del Turismo in un’intervista a Libero. In merito al coprifuoco Garavaglia minimizza: “Mi pare un problema già accantonato. Si farà quello che la Lega aveva chiesto fin dall’inizio: monitoraggio costante dell’evoluzione della pandemia. Ed in funzione di questa evoluzione decidere le aperture o l’allungamento dell’orario di apertura dei ristoranti. Un po’ di sano pragmatismo, insomma”.

Chissà se il ministro della Salute Roberto Speranza, notoriamente avverso alle riaperture, userà del sano pragmatismo o sfrutterà l’allarme degli esperti del Cts per lasciare coprifuoco e restrizioni ancora in vigore.

Adolfo Spezzaferro

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RASSEGNA STAMPA DETTI E SCRITTI 4 MAGGIO 2021 - Detti e Scritti 4 Maggio 2021 - 5:35

[…] del piano vaccini, che finalmente ha ingranato la marcia giusta. Ciononostante a sentire gli esperti filogovernativi e il ministro della Salute Speranza, strenuo oppositore delle riaperture, è ancora troppo presto […]

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