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Firenze: la marchetta agli immigrati violenta Palazzo Strozzi

by Emmanuel Raffaele
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strozzi-630x477Firenze, 15 set – Ventidue gommoni rossi appesi su altrettante finestre di Palazzo Strozzi a Firenze: a quanto pare si tratta di arte, con buona pace del senso estetico. L’istallazione, chiamata “Reframe”, è infatti opera del cinese Ai Weiwei ed è apparsa tre giorni fa sulla facciata dello storico edificio, tra lo stupore dei turisti e dei fiorentini, che sui social non hanno mancato di far sentire il proprio disappunto.

L’intenzione dell’artista sarebbe quella di richiamare l’attenzione sul problema dei migranti, ha spiegato, per poi aggiungere: “Il mio lavoro riguarda sempre l’umanità di oggi”. Sta di fatto che, in seguito al divampare delle polemiche, Palazzo Strozzi è stata costretta a diffondere una dichiarazione ufficiale: “Lo sappiamo, si tratta di un’installazione ‘forte’, difficile da ignorare, soprattutto perché si innesta su un palazzo rinascimentale. Ma potrebbe rappresentare un’occasione per la città di Firenze per portare l’attenzione sul tema della crisi umanitaria dei rifugiati grazie all’arte”.

Come se a farlo non bastassero le continue ondate di profughi riferite dai telegiornali, i migranti sparsi in ogni comune, i militari mandati via dalle caserme, i cittadini in coda per una casa popolare, magari sotto sfratto, mentre gli immigrati ricevono accoglienza completa nelle strutture che ormai nascono a macchia d’olio per la gioia di associazioni cattoliche e di sinistra. Tutto questo, ovvero la vita reale, nei salotti radical chic, evidentemente, non fa troppo rumore e allora ecco il bisogno di mettersi a posto la coscienza concedendo la facciata di un palazzo del centro come questo per un’istallazione esteticamente poco gradevole, poco suggestiva, poco adeguata al contesto e, per finire, poco utile allo scopo. A meno che lo scopo non sia unicamente quello di pubblicizzare al meglio la mostra dell’artista, che esporrà sessantasei sue opere a Firenze dal prossimo 23 settembre fino al 22 gennaio 2017 per una retrospettiva dedicata ai suoi trent’anni di carriera dal titolo “Ai weiwei. Libero”.

Emmanuel Raffaele

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Anonimo 15 Settembre 2016 - 12:26

Per quanto incentrato sulla cronaca, l’articolo poteva forse citare pure la contemporanea contestazione a cura di Casaggì Firenze.
Se interessasse, e supponendo di fare cosa gradita, si propone di seguito il testo, mentre le foto si possono trovare ovunque in rete, in special modo sulla relativa pagina fb e blog.

FIRENZE, CASAGGì E FRATELLI D’ITALIA: SIT-IN SOTTO I GOMMONI DI AI WEIWEI
A PALAZZO STROZZI. E’ UNO SPOT IN FAVORE DELLA SOCIETA’ MULTIETNICA E DEL BUSINESS DELL’ACCOGLIENZA. IL DRAMMA DELL’IMMIGRAZIONE LO PAGANO GLI ITALIANI…

Firenze, 14 settembre 2016

Una delegazione di militanti di Casaggì e Fratelli d’Italia ha effettuato un blitz in piazza Strozzi, sotto l’installazione di Ai Weiwei, l’artista internazionale che – esponendo venti gommoni sulla facciata del Palazzo – vorrebbe evocare il dramma dell’immigrazione. I giovani della destra fiorentina hanno esposto uno striscione con la scritta “Basta business dell’accoglienza. Prima gli italiani”.

“La nostra Nazione – dichiarano da Casaggì e Fratelli d’Italia – sta subendo una vera e propria invasione, voluta dalla finanza internazionale ed ai poteri forti per creare manodopera a basso costo ed arricchire le cooperative che lucrano sull’accoglienza. L’Italia non è più in grado di offrire un futuro degno a chi, spesso fingendosi un profugo di guerra, finirà per essere sfruttato con una paga da fame in qualche piantagione.”

“Il dramma dell’immigrazione, che Ai Weiwei vorrebbe richiamare con l’immagine dei gommoni, non si esaurisce con la traversata del Mediterraneo – spesso prevenuta dalla Marina Militare che va a prendere i clandestini a pochi metri dalle rive di partenza – ma prosegue anche con il loro arrivo. E’ il dramma di una civiltà che dovrà fare i conti con la propria sopravvivenza; è il dramma delle nostre periferie infestate dalla delinquenza, dei nostri connazionali lasciati senza casa mentre si destinano alloggi popolari a chi è arrivato ieri.”

Il “dramma dell’immigrazione” sono anche gli stipendi in nero che vengono elargiti in cambio di manodopera a basso costo, i conti milionari delle cooperative che lucrano sull’accoglienza, lo sradicamento che colpisce chi è ospitato e chi ospita, l’assenza di prospettive di una classe politica che sta facendo dell’Italia una terra di conquista, la crisi sociale ed economica che deriverà dall’immissione coatta di centinaia di migliaia di persone provenienti dall’altra sponda del Mediterraneo.

“Il dramma, inoltre, è quel pensiero debole che permette di attaccare un gommone alla facciata di un palazzo storico e proclamarla un’opera d’arte di livello mondiale. Siamo alla svendita del nostro patrimonio e alla subordinazione della nostra identità a qualunque forma di follia cosmopolita. Firenze merita di più.”

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sonnynauta 15 Settembre 2016 - 3:01

Ma non sarebbe meglio vietare l’ingresso in Italia anche a personaggi come Ai Weiwei?
Facciamo che per entrare in Italia ci voglia un passaporto speciale e che riescano ad ottenerlo uno su un milione!
E non se ne può più di questi stranieri che vengono a comandare a casa nostra e vogliono pure insegnarci a vivere!
Grazie, sappiamo vivere benissimo, specialmente senza di voi!

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