Genova, 3 dic – Siamo alle solite: l’Anpi ordina e il Comune ubbidisce. Alla fine a Genova è stata rimossa la targa intitolata al contractor ucciso in Iraq Fabrizio Quattrocchi. La targa in questione è stata al centro di una polemica scatenata dall’Associazione partigiani, perché il ponte collega corso Galliera con piazzetta Attilio Firpo, nome di battaglia Attila, un capo partigiano, fucilato dai tedeschi nel ’45. Proprio alla vigilia della cerimonia d’intitolazione il Comune di Genova ha cambiato idea: “In merito alla intitolazione di un ponte della Valbisagno (attualmente senza nome) alla memoria di Fabrizio Quattrocchi, Medaglia d’oro al Valore civile della Repubblica italiana, il Sindaco su invito della famiglia Quattrocchi – che non avrebbe gradito alcuna cerimonia divisiva per la popolazione genovese – ha deciso di sospendere la manifestazione prevista per il 2 dicembre”.

Alla fine il Comune ha rimosso la targa commemorativa

Ma nella notte la targa, che era già stata installata, è stata scoperta da alcuni esponenti dell’associazione “Azione Frontale”. Stamattina quindi un presidio dell’Anpi e di Sinistra Italiana ha assediato la targa fino a che il Comune non ha dovuto rimuoverla. Verso mezzogiorno sul ponte nuovamente senza nome, alla presenza degli agenti della Digos, sono intervenuti gli operai della Aster che hanno smontato e portato via la targa con l’intitolazione a Quattrocchi.

Che grande vittoria per i “partigiani” genovesi: la damnatio memoriae di un concittadino, di un italiano che ha affrontato i suoi assassini con molto più coraggio di quello necessario per accanirsi su una targa.

Ludovica Colli

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