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Nuovo giro di vite, Italia in zona arancione nel fine settimana

by Adolfo Spezzaferro
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italia zona arancione

Roma, 5 gen – Divieto di spostamento tra regioni anche dopo la Befana e Italia in zona arancione nel fine settimana: sono le nuove restrizioni imposte con il decreto legge firmato ieri. Al termine del Consiglio dei ministri, a mezzanotte inoltrata, il governo giallofucsia ha varato un nuovo giro di vite per gli italiani, con soglie di Rt sul rischio epidemiologico più basse per entrare nella fascia arancione e rossa. Il nuovo decreto sarà in vigore fino al 15 gennaio, quando dovrà essere approvato un nuovo Dpcm.

Una settimana per valutare la “fascia bianca”

A sentire il governo, questa ulteriore settimana di limitazioni degli spostamenti è necessaria anche per testare il nuovo sistema di valutazione per dividere l’Italia in diversi colori, in base alle fasce di rischio epidemiologico. Obiettivo: stabilire quale soglia fissare per la nuova “fascia bianca”, che potrebbe essere introdotta dal 15 gennaio. Per la prossima settimana inoltre viene confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Tuttavia resta valida anche la deroga che consente a due persone (con eventuali minori di 14 anni) di andare a trovare parenti e amici.

Decreto legge: dal 7 al 15 gennaio divieto di spostamento tra regioni

Gli italiani dunque non potranno uscire dalla propria regione. Nel decreto si legge che  “dal 7 al 15 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome”. Unica eccezione, “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, da indicare nell’autocertificazione obbligatoria (qui il modulo da scaricare). Rimane comunque “consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma”.

Restano consentiti gli spostamenti dai comuni “con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini”. Resta vietato recarsi nei capoluoghi di provincia, per evitare assembramenti.

7 e 8 gennaio gialli, riaprono bar e ristoranti

Unici giorni “d’aria” dopo il lockdown natalizio (l’Italia è in zona rossa fino a domani compreso) il 7 e l’8 gennaio, che saranno gialli. Quindi spostamenti liberi nella propria regione. Ovviamente con mascherina obbligatoria e rispetto del distanziamento. Per due giorni, inoltre, dopo il lungo stop delle festività riapriranno bar e ristoranti, ma fino alle 18. Dopo quell’orario si potranno solo acquistare cibo e bevande da asporto – con il divieto di consumarli nelle adiacenze del locale – oppure chiedere la consegna a domicilio. Aperti anche i negozi e i centri commerciali.

Italia in zona arancione il 9 e il 10 gennaio

Il 9 e il 10 gennaio invece l’Italia sarà arancione. Spostamenti permessi dalle 5 alle 22 ma con autocertificazione obbligatoria. Vietato uscire dal proprio comune. Chiudono di nuovo bar e ristoranti. Resteranno aperti i negozi.

Dall’11 gennaio i nuovi criteri per le fasce di rischio

Secondo i piani del governo, dall’11 gennaio poi dovrebbe scattare la divisione in fasce con nuovi parametri. Sulla base del monitoraggio settimanale – che sarà esaminato dall’Istituto superiore di sanità l’8 gennaio – si deciderà quali regioni resteranno in fascia gialla e se ci sono regioni che dovranno invece passare in fascia arancione o rossa. Per la prima volta si applicheranno i nuovi parametri approvati ieri sera dal Comitato tecnico scientifico.

Si abbassano le soglie di Rt per le fasce di rischio

Secondo i nuovi criteri del Cts, quando una regione ha l’indice di trasmissibilità del coronavirus pari a 1 entra in fascia arancione. Se è pari a 1,25 entra in fascia rossa. In entrambi i casi si è deciso di abbassare la soglia di 0,25. “Questa nuova classificazione è stata condivisa da tutte le regioni perché tutti siamo d’accordo sulla necessità di far scattare immediatamente le misure più restrittive quando si va oltre l’1”, ha spiegato il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia.

La vaccinazione per i disabili nelle Rsa

Altra misura contenuta nel decreto, la vaccinazione di chi si trova nelle Rsa e non è nelle condizioni di prestare il proprio consenso. La decisione è affidata al direttore sanitario e autorizzata dal giudice tutelare entro 48 ore.

Scuole superiori, la riapertura slitta all’11 gennaio

Il decreto interviene inoltre sull’organizzazione dell’attività didattica in presenza nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado. Alla fine slitta il ritorno in classe, previsto per il 7 gennaio, con la previsione della ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio.

Possibile “zona bianca” dal 15 gennaio in base all’Rt

Infine, il governo potrebbe istituire una “zona bianca” con il Dpcm che entrerà in vigore il 15 gennaio. In questa nuova fascia di colore basata sull’Rt – con rischio epidemiologico minimo – sarebbero aperti bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei. Resterebbero ovviamente in vigore l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso, il distanziamento di almeno un metro tra le persone e il divieto di assembramento. Gli spostamenti sarebbero liberi e non è escluso che possa essere posticipato il coprifuoco. Intanto però nel fine settimana l’Italia torna in zona arancione. Nonostante il lungo lockdown natalizio.

Adolfo el fine 

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