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La Gismondo contro Crisanti: “Terza ondata? Non possiamo saperlo. Basta terrorizzare la gente”

by Cristina Gauri
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Roma, 10 dic – La dottoressa Maria Rita Gismondo abbassa i toni allarmistici di molti dei suoi colleghi dichiarando che, al momento, la terza ondata non è ancora una certezza matematica. Ormai da tempo «fustigatrice» della narrazione filogovernativa sull’epidemia, sempre meno allineata con i colleghi catastrofisti tanto da aver affermato di non volersi sottoporre al vaccino contro il coronavirus a gennaio, la direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano si pronuncia sulla possibilità che si manifesti una terza ondata dell’epidemia. Potrebbe arrivare, come non potrebbe, nessuno può saperlo con certezza, quindi è criminale far vivere i cittadini nel terrore. 

Crisanti l’apocalittico

Intervistata da AdnKronos, è andata contro allo «zanzarologo» Crisanti, che dei toni apocalittici ha fatto il suo marchio di fabbrica. Intervenuto a L’aria che tira aveva esordito con una delle sue bordate all’insegna del terrore: «La terza ondata in queste condizioni è una certezza. Siamo in una situazione grave stabile, ci attende un inverno preoccupante. L’Italia alla fine della prossima settimana sarà il Paese con più morti in Europa, non è qualcosa di cui essere orgogliosi». Per Crisanti, quindi, la terza ondata «è una certezza in questa situazione, non c’è bisogno di previsioni».

Gismondo: non ci sono premesse scientifiche per prevedere o meno terza ondata

La Gismondo, anche sulla terza ondata, si rivela più posata dei suoi colleghi. «In questo clima di strano Natale, anche quella minima piacevolezza che vorremmo assaporare viene deturpata da chi già minaccia catastrofi di una terza ondata», ha puntato il dito la dottoressa. «Io dico che facciamo i medici e non dobbiamo fare i maghi, perché non ci sono premesse scientifiche che possano farci avvalorare né la tesi che una terza ondata ci sarà né la tesi che non ci sarà».

Meglio sensibilizzare senza terrorizzare

Piuttosto di infondere il terrore nel cuore degli italiani e privarli sadicamente di una qualsiasi forma di speranza, bisognerebbe, per Gismondo, sensibilizzare la popolazione invitando tutti alla calma. «Credo che sia assolutamente utile continuare a sensibilizzare la gente a comportarsi con rispetto delle misure che stanno dando i loro frutti». Inoltre si dovrebbe «attendere un vaccino sicuro ed essere preparati a qualsiasi evenienza questo virus, che ci ha abituato a tante sorprese, possa porci. Non siamo maghi, siamo medici», ha chiosato.

Cristina Gauri

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1 commento

Sergio Pacillo 11 Dicembre 2020 - 11:23

Se la Gismondo fá un partito io sto con lei.

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