Milano, 4 giu — Nel mezzo del cammin, si ritrovarono magicamente a cantare Bella Ciao al funerale del Presidente onorario dell’Anpi Carlo Smuraglia: è quanto accaduto a una classe di seconda elementare i cui piccolissimi alunni, al seguito delle maestre, si sarebbero dovuti recare in gita all’Acquario civico e che invece, smarrito il cammino — non si sa quanto casualmente o volontariamente— si sono ritrovati in piazza della Scala a Milano a intonare il divisivo motivetto della resistenza. Il tutto a poca distanza dal feretro del defunto.
La gita all’Acquario diventa funerale rosso con Bella Ciao
Secondo quanto riporta Libero, le maestre si sono premurate di precisare che la canzone in questione non l’avevano insegnata loro ai bambini. «Non siamo state noi a insegnarglielo. Gli alunni che conoscevano la canzone, infatti, non l’hanno imparata tra i banchi di scuola. Ma molto probabilmente l’hanno sentita cantare dai loro genitori. Bella Ciao è un canto famoso e semplice da ricordare per i bambini», hanno tenuto a precisare in una sorta di excusatio non petita. Resta da capire, e da spiegare, perché ce li avessero portati lì, i bambini, al posto di dirigersi verso l’Acquario. Dubitiamo infatti che possa essersi trattata di una richiesta degli alunni.
Quel sapore di regime comunista
E così, in una scenografia tripudiante di falci e martello, bandiere rosse di Rifondazione Comunista, canti partigiani, pugni chiusi, vecchietti fazzolettati e il feretro del Presidente dell’Anpi salutato dalla folla rossa a poco distanza, i bambini si sono ritrovati a incarnare una di quelle immagini da regime comunista del passato, in cui i più piccoli figuravano sempre e in primo piano per motivi strumentalmente propagandistici. Per quanto certamente il defunto fosse un personaggio noto, resta da comprendere per quale motivo una scolaresca di bambini piccoli, in gita alla volta dell’acquario, si sia trovata a dover presenziare a un funerale trasformato in manifestazione comunista.
Non c’è alcun dubbio che il «mito» della resistenza si sia ormai voluto proporre con forza come sorta di religione civile da ossequiare a ogni costo e in ogni occasione. Ma la forzatura di portare bambini di soli sette anni a un funerale divenuto manifestazione politica è evidente e grave. Persino per un Paese abituato a continui spettacoli di nostalgismo rosso. Chissà se qualcuno dei genitori degli alunni vorrà chiedere spiegazioni alle maestre.
Cristina Gauri
2 comments
A parte che la ZECCA se la vedrà per l’ ETERNITà con SATAN A …….
alle elementari +di 50 anni fa cantavo ALARMI !!!!
e FIAMME NERE ……
Ognuno ha gli antenati che si MERITA ……..
Eja Eja
Se anche tutti NOI NO !
Ma quali 50 anni, era il 1972, All’armi è una canzone del 1923.